Il Covid non molla la presa: ospedali allo stremo, adesso si cercano altri trenta posti letto

Sabato 2 Gennaio 2021 di Davide Lisetto
Una terapia intensiva Covid

PORDENONE - Reparti e strutture in fortissimo affanno nelle ultime giornate negli ospedali del Friuli occidentale.

Dallo scorso 30 dicembre si sta registrando un ulteriore picco di ingressi nei Pronto soccorso e anche i ricoveri per casi Covid non accennano a decrescere. Anzi, nelle ultime giornate la pressione sui reparti Covid è nuovamente aumentata. Complice anche le situazioni di saturazione e di difficoltà di ingresso (in particolare nei giorni festivi) nelle strutture periferiche come il reparto Covid dell’ospedale di Spilimbergo e le Rsa di Sacile e di Maniago che restano comunque sempre sature. La preoccupazione dei medici è che si stia registrando un rialzo delle curve dei contagi e dei ricoveri che potrebbe essere “figlio” delle festività legate alle giornate dei Natale. E se così fosse - questo è il timore degli operatori - l’andamento potrebbe rimanere costante e quindi molto pesante ancora per diversi giorni.


LUNGHE ATTESE
Uno dei problemi maggiori che il personale ospedaliero deve affrontare è proprio quello legato agli ingressi nei Pronto soccorso e alla gestione dei pazienti Covid che hanno la necessità di essere ricoverati. La drammatica mancanza di posti letto obbliga spesso a tenere i pazienti “parcheggiati” proprio nelle aree del Pronto soccorso e dell’emergenza prima di poter accedere ai reparti Covid. La situazione è tale che gli ingressi sono superiori alle dimissioni di pazienti e che gli unici posti letto che si liberano sono purtroppo quelli occupati da pazienti che muoiono. I numeri sono impietosi: negli ultimi giorni il numero di ricoverati al Santa Maria degli Angeli non è mai sceso sotto i 180 o addirittura 190. Se si pensa che nel corso della prima ondata il numero di pazienti Covid nel momento peggiore aveva toccato i 98 ricoveri con un numero che oggi è praticamente del doppio lo scenario è facilmente immaginabile. E se le curve non dovessero dare segni di cedimento nei prossimi giorni non è escluso che si renda necessario trovare ulteriori posti-letto da dedicare a pazienti con coronavirus. Una cosa non certo facile, visto che negli ultimi tre mesi tutti i reparti e le aree che era possibile riconvertire sono state convertite. Difficile anche immaginare soluzioni “esterne”, ma la necessità è pressante. Stando alle indiscrezioni degli operatori per evitare il “collasso” dei reparti Covid sarebbero necessari almeno altri 25, 30 posti letto. Ma contemporaneamente è necessario mantenere alcuni reparti “puliti” per poter rispondere anche alle esigenze di tutte le altre patologie. Così come è obiettivo della direzione mantenere operative le quattro sale operatorie che negli ultimi due mesi hanno consentito di trattare sia le urgenze sia un certo numero di interventi chirurgici oncologici. 

Ultimo aggiornamento: 22:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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