Ormai i dubbi sono vicini allo zero: il Friuli Venezia Giulia, complice anche il netto miglioramento della situazione negli ospedali (dopo cinque mesi i ricoveri in Rianimazione sono tornati sotto la soglia d’allerta), da lunedì sarà di nuovo in zona gialla dopo un mese e mezzo.
I TIMORI
Che la zona gialla non sia e non possa ancora essere un liberi tutti, è stato ripetuto allo sfinimento. Ma ci sono degli strumenti normativi che almeno nelle intenzioni possono essere in grado di controllare il graduale ritorno alla vita sociale ed economica. Uno di questi è l’ordinanza che da lunedì - se sarà varata come pare - introdurrà in Friuli Venezia Giulia il cosiddetto “giallo rafforzato”. Si teme infatti che l’apertura dei bar (più che dei ristoranti), anche se limitatamente agli spazi all’aperto, possa favorire assembramenti e vicinanza tra le persone senza la mascherina, dal momento che i clienti la rimuoveranno per consumare cibi e bevande.
I DETTAGLI
Lo strumento c’è gi, basterà cambiare le date. Già due volte (a dicembre e a febbraio), il presidente Fedriga ha deciso di provare a “governare” la zona gialla introducendo una norma particolare e riferita soprattutto ai locali pubblici. Sanciva in poche parole il divieto di consumare cibi e bevande in piedi o nei pressi dei bar senza un tavolo e una sedia. Il tutto a partire dalle 11 del mattino. Si tratta della stessa norma che potrebbe entrare in vigore in concomitanza con l’addio della regione alla zona arancione. Ancora da valutare, ad esempio, l’introduzione o meno del limite orario. Con l’ordinanza in vigore, non verrebbero intaccati i princìpi della norma nazionale: ristorazione e servizio bar rimarrebbero consentiti solamente all’aperto ma diventerebbe vietato stazionare con cibi e bevande in assenza di un tavolino e di un posto a sedere. Sarebbe inoltre un dettaglio tecnico che faciliterebbe i controlli da parte delle forze dell’ordine.