Covid in Fvg, corsa contro il tempo per salvare le aziende: dai 30 ai 50 ancora pochi vaccinati

Mercoledì 29 Settembre 2021 di Marco Agrusti
Una vaccinazione
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È una corsa contro il tempo, per non arrivare alla scadenza del 15 ottobre, quando nel mondo del lavoro sarà obbligatorio il Green pass, con un grosso problema. Se è vero infatti che in Friuli Venezia Giulia le adesioni al vaccino stanno riprendendo quota a un ritmo eccellente, lo è altrettanto il fatto che il “cuore” della forza lavoro presenta ancora un distacco rispetto ad altre zone d’Italia.

Si parla dei quarantenni, dei cinquantenni e dei trentenni. 


I DATI


Quasi il 22 per cento dei cittadini tra i 50 e i 59 anni residenti in Friuli Venezia Giulia non si è ancora vaccinato contro il Covid. Molti si sono prenotati e raggiungeranno la platea degli immunizzati nei prossimi giorni, ma c’è il timore che altrettante persone si presentino all’appuntamento del 15 ottobre ancora senza protezione.
Non va molto meglio tra i quarantenni. Anzi, va peggio, dal momento che la quota dei non vaccinati sale al 26 per cento. Si scende, ma non di molto, se l’attenzione si sposta sui trentenni, che risultano non immunizzati nel 23 per cento dei casi. Si tratta della popolazione più attiva dal punto di vista lavorativo e allo stesso tempo di uno dei dati più bassi a livello nazionale. Sarà quindi una corsa contro il tempo - quella dei prossimi giorni - per far lievitare numeri ancora del tutto insufficienti. 


CONTROMISURE


Chi non risulterà vaccinato entro le prossime ore, dovrà attendere, dal momento che il Green pass viene emesso dopo la prima dose ma ha una durata limitata fino al richiamo, per poi estendersi a un anno solamente dopo l’inoculazione della seconda dose.
E le aziende ora temono di perdere forza lavoro tra i non vaccinati. Un problema che si acuisce soprattutto nei reparti di produzione, dove secondo le stime della Confindustria di Udine i non protetti oscillano tra il 10 e il 25 per cento dei dipendenti. Anche per questo ieri la presidente Anna Mareschi Danieli ha lanciato l’idea di un Green pass aziendale, che potrebbe essere rilasciato in fabbrica dopo l’esecuzione (sempre sul posto di lavoro) di un test rapido. La certificazione, però, non varrebbe per cenare al ristorante o per consumare una bevanda al tavolino all’interno di un bar, ma solo per poter lavorare. La proposta è stata presentata direttamente al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, presente ieri in Friuli Venezia Giulia. Allo stesso tempo, la Cgil regionale sta lavorando - nell’ombra - a una serie di accordi diretti con le aziende, per provare almeno a contribuire al costo dei tamponi che dovranno sostenere i lavoratori non vaccinati. 
Va ricordato che i test rapidi per ottenere il Green pass temporaneo costano 15 euro. Il prezzo è calmierato, ma in un mese si potrebbe arrivare a circa 200 euro a persona. 

Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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