Scuole verso la ripresa al 100%, ma mancano almeno 150 autobus: rischio caos, ecco perché

Domenica 18 Aprile 2021 di Marco Agrusti
Studenti in attesa del bus

Riapertura delle scuole superiori al 100 per cento della capienza in zona gialla, è già caos in regione. E l’allarme suona forte per quanto riguarda soprattutto i trasporti. La seconda difficoltà riguarda le aule, che potrebbero non bastare viste le norme sul distanziamento e la contemporanea ripresa delle lezioni in tutti gli istituti superiori al massimo della capienza. 
IL NODO
Il Friuli Venezia Giulia, avendo l’Rt più basso d’Italia se si esclude la Provincia di Trento, è il primo candidato ad entrare in zona gialla dal 26 aprile, cioè da lunedì prossimo. Manca poco più di una settimana e la regione non è pronta alla ripartenza delle scuole superiori al 100 per cento. L’ultima riorganizzazione del trasporto pubblico, infatti, prevedeva 123 autobus aggiuntivi in regione a supporto delle linee esistenti nonché venti mezzi su gomma per potenziare le linee ferroviarie. Ma il calcolo era basato sull’ingresso degli studenti delle superiori al massimo al 75 per cento della capienza. Al momento non ci sono mezzi a sufficienza per garantire il 100 per cento della frequenza, dal momento che all’interno degli autobus l’occupazione possibile è rimasta al 50 per cento. Si rischia lo stallo. «Al momento - ha tagliato corto l’assessore regionale Graziano Pizzimenti - organizzare il sistema è impossibile. Ci vorrebbero almeno il doppio dei mezzi, e non possiamo reperirli immediatamente». Un calcolo a spanne parlerebbe della necessità di oltre 150 autobus in più per poter garantire i trasporti in sicurezza con le scuole al 100 per cento della capienza. 
I LAVORI
Già domani dovranno tornare a riunirsi i tavoli tecnici con i prefetti delle quattro province del Friuli Venezia Giulia. I piani elaborati durante il periodo natalizio non varranno più, o meglio non saranno sufficienti. «Ci auguriamo - ha spiegato l’assessore all’Istruzione, Alessia Rosolen - che il governo intervenga immediatamente, magari con un decreto. In regione lavoreremo per tutta la settimana al fine di rivedere i piani, ma vogliamo capire se il Comitato tecnico scientifico vorrà modificare i criteri di sicurezza». Se infatti la capienza degli autobus fosse innalzata dal 50 almeno all’80 per cento, il problema sarebbe parzialmente risolto. 
ALTERNATIVE
«Se così non fosse - ha dichiarato ancora Rosolen - ci troveremo di fronte alla necessità di organizzare tutte le scuole superiori secondo dei doppi turni, in modo da farci bastare i trasporti attuali».

Ma l’argomento è sempre stato mal digerito dai dirigenti scolastici, che soprattutto in provincia di Pordenone hanno sempre rifiutato l’idea, riuscendo alla fine a mantenere gli orari normali in tutte le scuole del territorio. «Speriamo che non accada», ha spiegato Teresa Tassan Viol, dell’Associazione presidi. Sul tema è intervenuto anche il presidente regionale Fedriga. «La riapertura delle scuole al cento per cento è la scelta che mi preoccupa di più. C’è una organizzazione importante che va allestita, un limite fisico. L’importante è che poi non si dia la responsabilità agli enti locali: ne discutevamo oggi con Anci e Upi, per avere un autobus serve più di un anno; si possono utilizzare bus turistici ma non nelle aree urbane. Mi auguro che il Governo avendo preso questa scelta proponga anche le soluzioni».

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