Covid, si presentano a scuola e chiedono di entrare senza green pass: insegnanti rispediti a casa. Diffide pronte

Giovedì 2 Settembre 2021 di Marco Agrusti
Ingresso a scuola, foto di repertorio
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Pur essendo a conoscenza delle regole, stabilite non ieri e nemmeno ieri l’altro, si sono presentati lo stesso di fronte ai cancelli delle rispettive scuole.

Volevano entrare, anche senza il green pass. E siccome la legge su questo punto è chiara, sono stati respinti. Poco più di una decina in tutto, casi certamente isolati e forse prevedibili: ecco quanti sono stati, ieri, i dipendenti scolastici che hanno provato a “sfidare” la norma sulla certificazione verde. L’esito? Scontato. I dirigenti sono stati inflessibili e li hanno rimandati a casa. Si è trattato perlopiù di dipendenti non docenti, ma qualche insegnante tra loro c’era. Come ad esempio Nilla Cecchin, dipendente dell’asilo nido di Roveredo “Il punto gioco”. Anche nel suo caso non c’è stato molto margine di trattativa. È intervenuta anche la polizia locale, costretta a verbalizzare una situazione che di fatto era già evidente: no green pass, niente ingresso a scuola. 


RIMOSTRANZE


Qualche dipendente, inoltre, una volta ricevuto l’ovvio diniego rispetto alla possibilità di entrare a scuola senza certificazione, ha presentato un documento di diffida. Si tratta di un modulo che circola in queste ore all’interno della galassia no vax ma che i dirigenti ritengono praticamente nullo. Poco cambia nella sostanza: ieri, in provincia di Pordenone, a fronte dei controlli tutti i dipendenti scolastici senza green pass sono rimasti fuori dagli istituti. Un altro problema riguarda invece chi ha scelto di ottenere il green pass tramite il tampone negativo. Molte farmacie, infatti, hanno rilasciato solamente l’esito del tampone e non la certificazione completa. Ma per accedere a scuola non basta: serve proprio il green pass, che il dirigente o un altro controllore può verificare tramite l’app. 

IL BILANCIO


A parte le provocazioni appena elencate, finite comunque tutte senza grosse tensioni, il primo giorno con il green pass per entrare a scuola è filato via liscio. Dal Kennedy al Leomajor, passando dal Grigoletti e dagli Istituti comprensivi, a Pordenone sono stati organizzati i controlli all’ingresso. Coinvolti innanzitutto i dirigenti, ma non sono mancati bidelli e collaboratori. «Abbiamo effettuato regolarmente i controlli - ha detto Laura Borin, dirigente del Kennedy - ma speriamo che presto il sistema sia più rapido». E in effetti il vero banco di prova sarà quello del 16 settembre, quando entreranno nelle scuole anche gli studenti e quando - si spera - sarà disponibile il sistema informatizzato statale per i controlli relativi al green pass. Ieri la situazione è scivolata via tranquilla, ma è potuto succedere anche per un altro motivo: molti istituti, infatti, hanno deciso di far svolgere i collegi docenti che erano in programma ancora in modalità online. A conti fatti, quindi, nelle scuole c’erano pochi insegnanti e molti collaboratori o dipendenti non docenti. La vera svolta è attesa tra due settimane, quando emergeranno anche i veri problemi da risolvere. Intanto ieri protesta di studenti e insegnanti in università a Udine. 


LAVORO


«Le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil sono pronte a mettere tutto il loro impegno per promuovere le vaccinazioni tra i lavoratori. Sarà responsabilità delle parti sociali aggiornare e migliorare i protocolli per la gestione degli spazi comuni in tutte le aziende, comprese le mense», hanno comunicato ieri Cgil, Cisl e Uil. Sull’obbligo vaccinale, invece, ribadita la necessità che a intervenire sia il governo con una legge. 

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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