Covid, la "rivoluzione" di Fedriga: «Nuove chiusure? Solo per chi non è vaccinato»

Domenica 12 Settembre 2021 di Marco Agrusti
Il presidente del Fvg e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga
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Dal Friuli Venezia Giulia può partire una “rivoluzione” firmata da Massimiliano Fedriga. Uno strappo deciso, o come l’ha definita lo stesso governatore «una battaglia campale». Sintetizzando, si cercherà di portare la Conferenza delle Regioni verso un concetto-chiave, che il presidente del Fvg esprime senza giri di parole. «Eventuali nuove chiusure dovranno riguardare solo chi non si è vaccinato.

Chi si è correttamente immunizzato dovrà poter continuare a svolgere tutte le proprie attività anche in caso di un sensibile peggioramento della situazione epidemiologica». 


I DETTAGLI


Un’altra frase che Fedriga ripete come un mantra durante le riunioni con i suoi più stretti collaboratori e che ora è diventata “cosa pubblica” riguarda quella che dovrà essere la linea definitiva dei governatori: «Non ci devono essere più chiusure per i vaccinati, non possiamo permettercele e non sarebbero giuste». 


LA PARTITA


«Ora i contagi calano, ma se dovessero aumentare - prosegue Fedriga - in caso di ordinanze di chiusura da parte del ministro della Salute dovrà essere la Conferenza delle Regioni ad essere compatta e a chiedere che le misure non riguardino tutti, ma solo chi non è protetto». Ma dalla stesura della teoria all’organizzazione della pratica rischia di passarci molto. Impossibile ad esempio pensare a un’estensione del Green pass solamente su base locale, soprattutto in caso di situazioni di emergenza regionali. E allora sarà in Conferenza delle Regioni che si sposterà la partita. Sembra ineludibile un concetto: mantenere tutte le attività aperte solo per chi è vaccinato (oppure guarito o con tampone negativo) è possibile solamente con un’estensione pressoché totale del Green pass. Ecco la linea che vuole mantenere Fedriga: in caso di crisi (che nel vocabolario della pandemia significherebbe zona arancione o peggio rossa) la direzione dovrà essere quella di escludere tutti i vaccinati dalla maggior parte delle restrizioni. Dal lavoro alla vita sociale, fino allo svago. «La partecipazione alla campagna vaccinale è fondamentale - ha sottolineato Fedriga - non solo per tutelare la salute di chi si vaccina ma per tenere gli ospedali non sovraccarichi». E gli ospedali sovraccarichi sono gli unici fattori a determinare le chiusure, specie con i parametri aggiornati su cui proprio Fedriga ha lavorato all’inizio dell’estate. 


TURISMO


Nella stessa direzione va un’altra posizione ufficiale attesa nelle prossime settimane: l’obbligo di Green pass per accedere agli impianti sciistici. In Friuli Venezia Giulia gli operatori, che hanno contattato direttamente Fedriga, sono già allineati e favorevoli. «L’estensione dell’obbligo del Green pass è utile per permettere di proseguire le attività», ha aggiunto il presidente della Conferenza delle Regioni all’inaugurazione della rassegna enogastronomica “Friuli Doc” di Udine. 


IL PARAGONE


Il Friuli Venezia Giulia è terra di confine. Inevitabile sentire l’eco delle decisioni che arrivano dall’altro versante delle Alpi. In Austria, cinque giorni fa, il cancelliere Sebastian Kurz si è esposto in diretta televisiva illustrando il suo piano in cinque punti per affrontare un autunno di sana e civile convivenza con il Covid. A un certo punto è arrivata la domanda più “pesante”, riferita alla possibilità - in caso di un netto peggioramento della situazione - di istituire nuovi lockdown. E Kurz hasganciato la “bomba”: «Se si renderanno necessarie misure di protezione, non saranno più a livello nazionale, ma riservate alle persone non vaccinate». Pochi chilometri più a sud, in Friuli Venezia Giulia, c’è chi la pensa allo stesso modo. 

Ultimo aggiornamento: 17:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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