TRIESTE - Non appartiene alla variante inglese del Sars-CoV-2 il virus identificato nel passeggero risultato positivo al tampone molecolare, atterrato il 20 dicembre all’Aeroporto di Ronchi dei Legionari di ritorno da Londra.
Il campione prelevato ed estratto da ASUGI è stato amplificato e sequenziato grazie alla strumentazione di ultima generazione presente presso i laboratori del parco scientifico triestino. L’analisi dei dati e in particolare di quelli relativi alla proteina Spike ha escluso che in questo caso si tratti della variante VUI 202012/01 (Variant Under Investigation, year 2020, month 12, variant 01). "Il sequenziamento, a tempi di record, del campione prelevato al paziente proveniente da Londra – sottolinea Pierlanfranco D’Agaro, direttore dell’Unità complessa Igiene e Sanità pubblica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, laboratorio di riferimento della regione Friuli Venezia Giulia per la diagnosi di SARS-CoV-2 - è il frutto di una collaborazione, ormai collaudata, tra il Laboratorio di Virologia dell'UCO Igiene e Sanità Pubblica di ASUGI, il Laboratorio di Virologia Molecolare dell'ICGEB e il laboratorio di Genomica ed Epigenomica del sistema ARGO di Area Science Park, collaborazione che si è sviluppata nel tempo soprattutto nell'ambito delle infezioni prevenibili da vaccino e comunque di interesse per la Sanità Pubblica.
Questa collaborazione potrà e dovrà essere implementata per realizzare un monitoraggio accurato delle varianti virali circolanti nella nostra Regione". “Il lavoro congiunto, consolidatosi in questi mesi con l'Unità complessa Igiene e Sanità pubblica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e il Gruppo di Virologia Molecolare dell’ICGEB - evidenzia Danilo Licastro, responsabile della piattaforma di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park- dimostra che è possibile effettuare il monitoraggio del virus circolante tramite sequenziamento in tempi rapidi. Credo che questo possa dimostrarsi un valido strumento per supportare il fondamentale sforzo effettuato sui tamponi”. “Il sequenziamento è stato completato velocemente grazie al grande lavoro dei team diretti da D'Agaro e Licastro – conclude Alessandro Marcello, responsabile del Gruppo di Virologia Molecolare dell’ICGEB -. In questo caso non si trattava della variante inglese ma va detto che è molto probabile che questa circoli già ampiamente in Italia. È necessario continuare e rafforzare il monitoraggio del virus circolante, facendo sequenziamento in modo costante, programmato e non episodico”.