Gli effetti del Coronavirus colpiscono gli anziani: le badanti diventano "introvabili"

Domenica 6 Settembre 2020 di Alberto Comisso
Una badante
PORDENONE - Le badanti sono in quarantena, gli anziani devono rinunciare alla loro assistenza. E’ il dramma, ai tempi del Covid-19, che rischiano di vivere uomini e donne che necessitano di avere costantemente a domicilio l’aiuto della lavoratrici domestiche. Sono trecento a Pordenone le persone anziane assistite (ufficialmente) dalle badanti, la maggior parte provenienti dai paesi dell’Est Europa, ma si stima che ce ne siano altrettanti che ricevono assistenza da badanti non regolarmente assunte.
LA QUARANTENA
«I pensionati della Cisl - dichiara Davide Battiston, segretario provinciale di Fnp - si stanno preoccupando della quarantena delle badanti che rientrano dai paesi a rischio. Molte famiglie, infatti, si trovano in difficoltà ad ottemperare agli obblighi di legge previsti dai decreti sul contenimento del Covid 19. L’attività delle badanti nell’assistenza degli anziani nelle famiglie deve essere considerata una priorità, anche rispetto ai tanti lavoratori che stanno rientrando per riprendere la propria attività lavorativa in altri settori. Siamo in costante contatto con l’assessore alle politiche sociali del comune di Pordenone, Eligio Grizzo, e con il livello istituzionale regionale di riferimento per cercare soluzioni al problema. Come rappresentanti della Fnp-Cisl intendiamo mantenere il nostro impegno che continuerà, nonostante i segnali di difficoltà che ci giungono dagli interlocutori i quali ci segnalano l’impossibilità, per loro, di inserirsi dentro un rapporto privatistico di lavoro, con scelte e oneri pubblici, che dovrebbero comprendere non solo il vitto e alloggio, ma anche la completa assistenza delle badanti in quarantena». Le assistenti familiari che sono sottoposte a tampone rapido, in caso di positività, vengono prese in carico dall’Azienda sanitaria, mentre le altre dovrebbero trascorrere la quarantena negli spazi occupati precedentemente all’interno delle famiglie degli assistiti, mettendo così a rischio la salute degli anziani. 
IL REGISTRO
«La Fnp-Cisl - osserva Battiston - chiede l’istituzione di un registro che censisca il fenomeno e fornisca i numeri delle persone coinvolte, per pianificare un intervento e rendere cosi visibile un fenomeno presente da anni, sia cosa utile che condividiamo. Ma che non risolve il problema contingente». L’assessore Grizzo, che ha in mano la delega alla Politiche sociali, sta seguendo da vicino la situazione. «Tra Comune, sindacato e agenzie private – ammette – è stata avviata una proficua collaborazione, che sta limitando al massimo i disagi. Molte della badanti che operano a Pordenone, che arrivano da Romania, Moldavia, Bielorussia e Croazia, non sono ancora rientrate: lo faranno, sicuramente, nei prossimi giorni. Altre, invece, per paura della nuova ondata di contagi, non torneranno in Italia nel breve periodo. Si innesca così un difficile meccanismo di sostituzione: se è vero che non mancano le collaboratrici domestiche, è anche vero che non sempre l’anziano accetta un cambiamento così radicale. E’ questo, purtroppo, il vero problema». Per la badanti rientrate dalla ferie, grazie al Dipartimento di prevenzione dell’Asfo, l’esito del tampone arriva al massimo nel giro di 48 ore. «Un tempo – sostiene Grizzo – di gran lunga inferiore rispetto ad altre realtà». Oltre a quello delle badanti, le criticità legate al Covid sono altre. «Le norme antivirus, la ripresa della attività scolastica, i bonus di varia natura, il sostegno al reddito, la sanità con i suoi limiti strutturali, causati da anni di contenimento della spesa pubblica - attacca Davide Battiston - sono tutti azioni che si scaricano sul territorio alle responsabilità, in particolare, di sindaci e di amministratori regionali, oltre che sui servizi del sindacato Servizio badanti, Caf e Patronato Inas. Il coronavirus ha evidenziato tutti i nostri limiti sull’organizzazione della macchina pubblica, sulla scelta di priorità dei trasferimenti dello Stato verso Comuni e Regioni, spesso si privilegiano interventi a pioggia privi di progettualità».
Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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