Caro bollette, nelle scuole arriva il referente per il risparmio e il riscaldamento scende di un grado: no alla Dad e alla settimana corta

Giovedì 15 Settembre 2022 di Sara Carnelos
Una classe scolastica

 Scuole in modalità risparmio, ma senza impattare sugli studenti.

Questo è quanto emerso dalla riunione tra l’Edr, l’ente di decentramento regionale, l’Ufficio scolastico regionale e i dirigenti. Beltrame ha chiesto ai dirigenti di essere virtuosi nei comportamenti, di confrontarsi con l’Edr e di cercare di risparmiare, ma niente settimana corta dove non era già prevista e nemmeno dad. La grande novità è la nascita una figura referente in ogni scuola per avviare comportamenti virtuosi, come avvenne col Covid. Personale ad hoc per fare una sorta di campagna volta al risparmio e monitorare che le buone prassi vengano applicate. Il rapporto tra l’Edr e le scuole, dovrà essere continuo e costante.

I DETTAGLI

In tutti gli istituti l’orario di riscaldamento diminuirà di un’ora, da 14 a 13 ore giornaliere, e la temperatura dovrà scendere di un grado, dagli attuali 20 a 19. Ma quanto spendono le scuole per essere riscaldate? Il dato è variabile, può raggiungere 100mila ma anche 200mila euro l’anno, dipende dalla classe energetica degli edifici, dagli spazi, dal numero e dalla tipologia dei laboratori. Il punto è che le bollette sono destinate non solo a raddoppiare, ma vi sono dei grandissimi punti di domanda sull’immediato futuro, in base all’andamento del mercato. Immaginiamo cosa potrà accadere se un istituto dovrà spendere 400mila euro di bolletta. 


I COMMENTI


Lo abbiamo chiesto alla dirigente Ornella Varin del liceo Grigoletti. «Per far fronte al caro energia – ha dichiarato – non penso possa bastare ciò che è stato detto alla riunione, ci vogliono finanziamenti, maggiori entrate. Mi aspettavo proposte più coraggiose rispetto allo spegnere i pc o chiudere le scuole nei ponti. Da sempre noi parliamo nelle classi di consumo sostenibile e continueremo a farlo, ma la crisi non sarà semplice senza risorse aggiuntive». Oltre al liceo Grigoletti, anche il Kennedy con i suoi laboratori ha una grande spesa energetica, così anche il Flora, un istituto attrezzato con molti laboratori settoriali. Chiaramente non sarà facile gestire i forni delle cucine, gli abbattitori per il raffreddamento, far fronte al costo delle materie prime indispensabili per la pratica di cucina, senza opportune risorse. In questi anni le scuole sono state molto sensibili nell’eseguire le novità imposte dal ministero per contenere la crisi pandemica, ma quando ci si appresta ad uscire da un’emergenza, un’altra subentra. Nel 2020 vi è stata una decrescita delle bollette grazie al lockdown, ma già lo scorso anno, arieggiando le classi per motivi di sicurezza, le bollette sono impennate. «Il Leomajor – fa sapere la dirigente Rossana Viola – ha una tradizione dedita al risparmio in rispetto del pianeta, da quest’anno metteremo in campo interventi ad hoc». Piervincenzo Di Terlizzi conosce perfettamente il problema legato ai consumi, anche in questa scuola vi sono laboratori con soffitti molto alti, chiaramente il calore si disperde maggiormente. «Faremo scelte educative – ha riferito – riferite al risparmio di energia che andrà di pari passo con la ricognizione energetica degli edifici. Siamo consapevoli e renderemo i nostri ragazzi del fatto che la scuola è perno della vita di tutti e si dovranno tenere comportamenti virtuosi nel privato come nel pubblico». Vedremo se chiudere le finestre, arieggiare solo 5 minuti al cambio d’ora le classi, abbassare di un grado il riscaldamento inciderà a sufficienza per far fronte al caro energia. Oppure se a mano a mano che si avvicinerà l’inverno, si cercheranno nuove strategie. 

Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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