PORDENONE - «Mi sembra che si stia superando il limite di un contraddittorio costruttivo per i lavoratori e per gli stessi utenti in un momento straordinario in cui dovrebbe, invece, essere la coesione di tutte le forze sociali la formula per fare fronte alla nuova emergenza. Invece, come all’inizio della pandemia nel 2020 si sfrutta il momento di eccezionale criticità che tutte le organizzazioni complesse stanno vivendo e attraversando, per individuare genericamente nella Direzione generale l’autore di presunte e strumentali carenze». Dopo le più recenti prese di posizioni sindacali, sia degli infermieri che dei medici, il direttore generale dell’Asfo Joseph Polimeni ribatte punto su punto. «È ora di finirla - afferma con l’intera direzione strategica - con questo tono non consono al momento particolare che stiamo vivendo.
LE PROROGHE
«In questo contesto l’atto sulle proroghe dei contratti al 30 dicembre, quindi solo per un mese, rispondono a una norma che consente di effettuare assunzioni dovute all’emergenza Covid solo per il periodo dell’emergenza che al momento dell’adozione dell’atto era fissata appunto a fine anno. Se la norma cambierà la Direzione assumerà le decisioni conseguenti». Il “numero uno” dell’Asfo replica poi al sindacato dei medici. «In campo medico, argomenti come le regole della libera professione intramuraria richiedevano fin dal 2015, essendo in essere in Azienda tre regolamenti diversi, un intervento tanto importante quanto delicato. Abbiamo affrontato la questione con decisione a partire dall’estate di quest’anno presentando ai sindacati della dirigenza un documento definitivo lo scorso 22 ottobre per poi aprire il necessario confronto. Alcuni sindacati nei giorni successivi - ricorda Polimeni - hanno presentato osservazioni da discutere in un successivo incontro a cui gli stessi non si sono però presentati. Anche in questo caso vale lo stesso discorso: quando le regole non si accettano allora si va sui giornali e non alle riunioni sindacali. I sindacati - annuncia il direttore generale - saranno riconvocati un’ultima volta per la discussione il prossimo 16 dicembre, ma questa Azienda ha bisogno comunque alla fine di un documento formale che stabilisca le regole per l’esercizio della libera professione intramoenia. Non solo perché ci sono norme che la prevedono, ma perchè queste servono a tutelare prima di tutto i diritti dei cittadini».
MOLTE INTESE
«Nell’ultimo biennio 2020-2021 - ricorda poi il direttore - si sono raggiunti tanti accordi sindacali di cui ora nessuno parla, ma che stanno intanto portando e porteranno nelle tasche dei dipendenti i giusti compensi per gli sforzi compiuti nella straordinaria battaglia contro la pandemia. Da ultimo ringraziamo la Regione che ha definito in questi giorni le modalità di corresponsione degli ulteriori finanziamenti destinati ai dipendenti che hanno lavorato per fare fronte all’emergenza Covid e che permetteranno all’Azienda una veloce corresponsione agli aventi diritto già nelle prossime buste paga».