La svolta green di Eleonora e Valentina: via cinque ettari di vigneti per fare spazio all'agricoltura bio

Domenica 2 Aprile 2023 di Riccardo Saccon
Valentina ed Eleonora Scorzato

FONTANAFREDDA - C'è chi fa di tutto per piantare anche un solo filare di viti in più e chi invece ha deciso di estirparne cinque ettari per far posto ad una agricoltura non solo bio, ma più variegata e ricca, una vera oasi segnata dalla biodiversità. Siamo a Forcate, dove Valentina ed Eleonora Scorzato hanno iniziato la loro rivoluzione nel 2018 prendendo le redini dell'azienda agricola di famiglia - I Ciliegi - gestita ancora con papà Fabrizio e mamma Maria Cristina.

Una azienda ora tutta al femminile nel pieno di una trasformazione che vuole soprattutto tornare alle origini.

LA STORIA
Guardando al futuro le idee si moltiplicano, dalla fattoria didattica all'implementazione dell'attività di produzione con la trasformazione direttamente in azienda. Hanno 35 e 34 anni. Valentina, laurea in Conservazione dei beni a Udine, ed Eleonora, diplomata in meccanica, sono l'ultima generazione di una famiglia arrivata a Forcate alla fine del 1954, assegnataria del podere 26 dell'Ente nazionale per le Tre Venezie. Titolare Sante Scorzato, arrivato con la moglie Giuseppina Tagliapietra, da San Tomio di Malo (Vi) con i figli Bertilla, Davide, Remigio e Giobatta, il nonno di Eleonora e Valentina, sposato con Clementina "Tina" Lot. Sul primo camion del trasloco «il fieno, due bestie, l'asino e la scrofa». Quanto serviva per cominciare una nuova avventura. A 70 anni di distanza la sfida si rinnova con due giovani donne, mamme di cinque figli, che hanno deciso di abbandonare il modello dell'agricoltura monocolturale estensiva. «Vogliamo un'agricoltura diversa senza concimi o prodotti dannosi, come una volta, segnata dalla ricchezza delle varietà. I nostri figli, soprattutto i più piccoli, sono qui, vivono in modo molto libero, vanno in mezzo alle piante, e non vogliamo doverci preoccupare di quanto mangiano o cosa respirano. Per questo la scelta principale è essere una azienda con coltivazione biologica».

LA STRUTTURA
Il primo passaggio fondamentale è la produzione in proprio anche delle piantine delle specie orticole. E il primo luogo da visitare è la nursery. «Seminiamo e poi facciamo crescere le piantine. Non solo insalata, ma anche radicchio, piselli, e poi pomodori, fagiolini, cetrioli, peperoni, melanzane. Ci sono già le primizie degli asparagi. Tra le specialità le zucchine gialle, sementi tramandate». Alcuni ortaggi devono almeno per ora essere ordinati, ad esempio l'insalata o i fagiolini verdi. «Non abbiamo celle frigo e quindi questi due prodotti li raccogliamo solo al momento della prenotazione». Al posto delle viti gli ulivi e molti alberi da frutto. A vite rimarrà una coltivazione di 5mila metri quadrati: solo varietà a ceppo resistente con una attenzione ai rossi, Pinot Nero, Merlot in arrivo e uva da tavola» sottolinea Valentina. Niente diserbi. Come conferma papà Fabrizio «usiamo la vaporiera, trattamento a vapore, efficace e non danneggia le piante», mentre si fa molta attenzione alla presenza di insetti per combattere altri parassiti. «È il caso del ragno vespa contro le cimici». Nel frutteto le specie più disparate, oltre naturalmente ai ciliegi in fiore, tra cui «i biricoccoli, il ribes josta o i fichi. Il 25 aprile è il giorno della messa a dimora delle talee dei fichi. Da noi è una festa, che in futuro vorremmo rendere ancora più importante con il panino e la fortaia di San Marco. La cosa più bella è sentirsi dire: questa mela ha davvero il gusto delle specie di una volta».

Frutti piccoli e grandi, da vendere direttamente o fornire ad esempio alle gelaterie. E a fianco gli animali da cortile. Un doppio recinto «perché di sera in quello esterno lasciamo liberi i cani Zico e Jack, contro gli attacchi delle volpi che stazionano non lontano». Anche per gli animali la filosofia è sempre quella: autoriproduzione «perché - spiega Eleonora - anche i pulcini cresciuti lontano dalle incubatrici poi diventano ben altra cosa».

I Ciliegi fa parte di Terre Fvg, rete di aziende agricole specializzate, sparse in tutta la Regione. Qui nascono le collaborazioni, ad esempio per la trasformazione dei prodotti. «Sotto la supervisione dello chef Francesco, abbiamo già cominciato a produrre ad esempio alcune confetture a base di giuggiole o lo chutney di cachi e peperoncino. Ci manca il laboratorio. È un prossimo passo». E infine la fattoria didattica: «Già oggi - spiega Valentina - tengo incontri nella classe di mia figlia. È bene che imparino da piccoli non solo a conoscere dal vivo il mondo dell'agricoltura, ma anche i problemi e le specificità».

      

Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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