La casa di riposo di San Vito aumenta gli stipendi di 180 dipendenti: cresceranno le rette degli ospiti

Per l'ente è un modo di riconoscere il lavoro svolto da infermieri e operatori della struttura

Giovedì 22 Dicembre 2022 di Chiara Muzzin
Aumentano gli stipendi alla casa di riposo di San Vito

SAN VITO - Dai 60 ai 70 euro lordi in più al mese in busta paga, a partire da gennaio. La Casa di riposo di San Vito si tiene stretta il proprio organico e prevede aumenti di stipendio per i dipendenti per tutto il triennio 2023/25. Ma c'è l'altro lato della medaglia: le rette degli ospiti potrebbero subire, nei prossimi mesi, un lieve aumento. Il contratto collettivo di lavoro per il personale dipendente è stato rinnovato nei giorni scorsi dall'ente con le rappresentanze sindacali unitarie e le organizzazioni sindacali di categoria. Verrà applicato dal primo gennaio, con un incremento che varierà, di pochi euro, in base al livello di inquadramento. Oltre 180 gli addetti interessati dalla buona notizia, tra operatori sanitari, di assistenza, ausiliari e tecnici, «che gestiscono in toto i servizi a favore dei 264 residenti potenziali, fatti salvi i servizi di igiene e pulizia dei locali da tempo affidati a una ditta di fiducia», precisano dal direttivo dell'ente.

Una manovra, quella dell'aumento dei salari, che comporterà un aggravio di oltre 200mila euro sul bilancio della struttura.

La decisione di aumentare gli stipendi

Il tutto «nonostante il momento particolarmente gravoso dal punto di vista economico continuano dai vertici , in particolar modo per gli aumenti delle utenze (energia e riscaldamento), che per il 2023 registreranno ulteriori costi suppletivi, previsti per circa 700mila euro». Il costo per gli stipendi rappresenta circa i due terzi dei costi complessivi della Casa di Riposo: si tratta della voce principale nell'ambito del prossimo bilancio, che sarà presto approvato. I nuovi stipendi tabellari fanno riferimento al contratto di lavoro degli enti locali rinnovato di recente anche a livello nazionale.

Il presidente dell'ente, monsignor Dario Roncadin, spiega che «il consiglio di amministrazione ha ritenuto doveroso procedere a questa scelta, riconoscendo l'importanza del lavoro svolto da tutti gli operatori della Casa e auspicando che questo miglior trattamento possa garantire la fidelizzazione e stabilità nell'organico per un servizio sempre migliore a favore dei residenti».
«Come tutte le strutture dell'ambito socio e sanitario - riflette il presidente -, anche la Casa di riposo registra criticità circa la disponibilità di personale infermieristico, anche se grazie alle partnership avviate con società specializzate di ricerca e selezione del personale di rilievo nazionale si è riusciti finora a garantire la continuità dei servizi». Roncadin anticipa infine che «la Casa di riposo si sta preparando ad accogliere personale infermieristico anche di provenienza sud americana, laddove i professionisti frequentano percorsi di istruzione equivalenti a quelli europei».

Ma aumenteranno le rette

Per quanto riguarda gli aumenti in busta paga, il direttore dell'ente Alessandro Santoianni specifica che «interventi di rafforzamento dello stipendio tabellare sono in essere, per il personale infermieristico, già da ottobre 2021, con 250 euro in più di indennità mensile».
«Quest'anno - osserva il direttore - abbiamo raggiunto un buon tasso di occupazione della struttura, che ci ha permesso di recuperare in termini di ricavi. Inoltre, non si sono fatti mancare i contributi della Regione, anche se dobbiamo ancora incassarli. Importante anche il sostegno del Comune. Tutti elementi che ci fanno guardare con fiducia al 2023, anche se l'impegno sarà notevole». Nota dolente: le rette. Già l'anno scorso erano salite di due euro, ma l'incremento era stato completamente assorbito da un intervento della Regione, che a sua volta aveva aumentato il contributo abbattimento rette. «Nei prossimi giorni il consiglio delibererà sull'argomento anticipa Santoianni : la crescita degli oneri, soprattutto legati ai rincari, avrà quasi sicuramente una ricaduta sulle tariffe, purtroppo inevitabile». 

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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