Vigili bocciati, stipendi tagliati:
ricorsi in massa contro il comandante

Venerdì 21 Febbraio 2014 di Mauro Giacon
Agenti della polizia municipale di Padova
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PADOVA - Voti contestati, malumori, minaccia di ricorsi in massa, demotivazione. Il corpo della Polizia municipale non è mai stato con i nervi così scoperti e il morale tanto in basso. L’ultimo colpo è venuto qualche giorno fa dalle valutazioni espresse dal comandante e dai suoi ufficiali sulle prestazioni dei vigili. Ebbene nelle "pagelle" non è stato cambiato solo il metro di giudizio, oggi espresso in decimi su otto voci diverse (quindi il massimo è 80), ma soprattutto è cambiata la valutazione.



Ad esempio gli agenti di polizia municipale che lavorano in strada, un centinaio, si sono visti abbassare il rendimento. Ufficiali compresi. Chi aveva un voto equiparabile a un "distinto" oggi si è ritrovato con un sufficiente. Ma nessuno durante l’anno ha mai spiegato dove stava sbagliando o che cosa fare per migliorare la prestazione. Perché il punto non è che gli agenti stanno facendo meno bene il loro lavoro. Il punto è che abbassando i voti cala la "produttività" pagata.



Insomma oltre al fatto di sentirsi giudicati meno efficienti professionalmente, c’è un risvolto economico non indifferente. Un agente, diciamo così, "declassato" potrà perdere in futuro da 500 a 800 euro all’anno. L’amministrazione assicura che quest’anno garantirà lo stesso compenso (il monte da dividere è uguale) ma quando sarà a regime la legge Brunetta che divide il personale in tre fasce di rendimento, dal 2015, si scaverà un canyon economico fra quelli giudicati più bravi e quelli meno.



Così gli agenti hanno promesso ricorsi in massa contro la valutazione, ricordando che le pagelle di quasi tutti i dirigenti continuano invece a marciare al top del rendimento.



«Tutto questo dimostra l’assoluta incapacità di gestire il corpo da parte del comandante Panizzolo» commenta Maurizio Saia, ex assessore alla Polizia municipale. «Lui che è abituato a controllare dall’alto della sala operativa non conosce quanto è difficile stare in strada e lo dimostra il fatto che accetti che i termini con cui giudicare un agente siano gli stessi di un impiegato dell’anagrafe che non fa certo i turni fuori. Livellare in stile comunista la qualità degli uomini e l’impegno sul lavoro, per poter pagare meno, significa passare sopra la pelle dei lavoratori, demotivandoli totalmente. E la cosa più vergognosa è che probabilmente ci sarà un ravvedimento ma solo sulla base della reazione dei lavoratori che faranno centinaia di ricorsi. Insomma si tornerà indietro solo di fronte allo spauracchio di una campagna elettorale da affrontare».



Il malessere nel corpo si è acuito negli ultimi due anni. È partito dal concorso "sartoriale" per dirigente che ha portato al ruolo Lorenzo Fontolan (peraltro ottimo ufficiale) ed è proseguito con la nomina del dirigente dei Servizi sociali Lorenzo Panizzolo a comandante nel gennaio del 2013.



Ma anche l’idea di fine 2012 di sguarnire i quartieri e concentrare le forze in centro storico non ha funzionato. Lo ha dimostrato a luglio scorso la lettera di 47 dei vigili che fanno servizio in stazione, in cui lamentavano di essere "soli" e senza copertura.
Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 01:03

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