Virus, Giordani: «Padiglione della Fiera a disposizione per le vaccinazioni»

Sabato 9 Gennaio 2021 di Gabriele Pipia
Vaccinazioni di massa

PADOVA - Il primo imperativo: «Fare presto». Il secondo: «Evitare costi eccessivi». Attorno a questi due cardini i sindaci della provincia di Padova hanno iniziato a definire il piano in vista delle vaccinazioni di massa, quelle che tra poche settimane vedranno medici e infermieri somministrare le dosi ai cittadini over 80 e poi alle altre categorie fragili. L’esecutivo della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 6 si è riunito in videoconferenza ieri pomeriggio e la proposta più importante è stata quella messa sul tavolo dal primo cittadino di Padova Sergio Giordani: «Noi possiamo mettere a disposizione la Fiera». 
I PROTAGONISTI
Il discorso era stato avviato alla Conferenza dei sindaci di mercoledì (convocati tutti i 102 amministratori) ed è entrato nel vivo ieri nel corso di una riunione a cui hanno partecipato i Comuni di Padova, Noventa, Piove di Sacco, Monselice, Borgo Veneto, Sant’Urbano, Cittadella, Camposampiero e Santa Giustina in Colle. Per l’Ulss c’erano Paolo Fortuna (direttore dei Servizi sociali) e Ivana Simoncello (responsabile del dipartimento di prevenzione). 
È Moreno Giacomazzi, sindaco di Santa Giustina e presidente dell’esecutivo, a riassumere i punti salienti: «Entro lunedì dovremo comunicare all’Ulss quali sono i possibili centri-vaccino che indichiamo. Il criterio è quello di averne uno ogni 100 mila abitanti, quindi in provincia di Padova potrebbero essere tra gli otto e i dieci. Ora iniziamo subito a lavorare». 
LE IPOTESI
È facile ipotizzare punti-vaccino nei principali centri dei comprensori: da Cittadella a Camposampiero, da Este a Monselice, da Piove di Sacco a Montagnana. Ma se venisse messo a disposizione un grande spazio come la Fiera di Padova il numero dei centri in provincia potrebbe diminuire. In ogni caso le prime ipotesi sono già state avanzate: dal presidio ospedaliero di Monselice alla Villa Breda di Campo San Martino, fino ai tanti Comuni che hanno detto di poter metter a disposizione palestre e sale pubbliche. I punti-vaccino saranno preferibilmente serviti da grandi parcheggi (quindi è più facile immaginarli fuori dai centri abitati). Ogni postazione dovrà ospitare due infermieri e per ogni tre postazioni ci sarà un medico. 
Alessandro Bisato, sindaco a Noventa e presidente della Conferenza dei sindaci, ha convocato per questa mattina una riunione urgente con i colleghi dell’ex territorio Ulss 16. «Vedremo le proposte che arriveranno e poi le avanzeremo all’Ulss. C’è grande voglia di collaborare». La stessa voglia evidenziata dai sindaci Pierobon di Cittadella e Bui di Loreggia: «Noi ci siamo, faremo tutto quello che sarà nelle nostre possibilità pur di dare un supporto concreto». 
PALAZZO MORONI
Ieri mattina il vicesindaco padovano Andrea Micalizzi ha ricordato che per la Protezione Civile sono stati spesi 100 mila per l’acquisto di attrezzature di vario genere, tra cui 14 tende che arriveranno la prossima settimana. Poi, in serata, è arrivata la nota del sindaco: «Oggi in piena intesa con il presidente Santocono ho formalmente dato la disponibilità della Fiera di Padova per la campagna vaccinale di massa e se necessario anche per i tamponi. Se le autorità sanitarie lo riterranno siamo pronti a predisporla subito per essere operativi da febbraio. Questo è il momento di fare squadra e garantire la massima efficienza per la nostra gente. La sfida è vaccinare più padovani possibili nel più breve tempo possibile, senza perderci in polemiche. La Fiera penso possa essere un luogo ideale: spazi grandi, distanziamento garantito e tanti allestimenti possibili, riscaldamento e ricircolo dell’aria, accessibilità massima.
Intanto continua la campagna su personale sanitario e ospiti delle case di riposo: si chiuderà all’inizio di febbraio. Giordani la riassume così: «È un momento epocale».

 

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