Nessuna rinuncia: mille insegnanti in coda per fare il vaccino AstraZeneca

Lunedì 15 Marzo 2021 di Mauro Giacon
Gli insegnanti si sottopongono al vaccino anti-Covid
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PADOVA - Mille insegnanti in coda per fare il vaccino AstraZeneca. Defezioni zero, pure con il vento tagliente di ieri che ha costretto ad un’attesa nel parcheggio della Fiera anche di un’ora e mezza. Alle 11 infatti si contavano più di duecento fra operatori scolastici e docenti distribuiti a serpentone prima dell’ingresso. Infreddoliti ma decisi. «Chi si era prenotato è venuto, del resto questo è l’unico salvavita» il commento del direttore generale Paolo Fortuna che ha spiegato anche il perchè della calca. «È l’anamnesi, ovvero il racconto delle malattie pregresse obbligatorio, ad allungare i tempi. Chi ha delle patologie dev’essere valutato bene dal medico esecutore, e solo in quel momento, anche se ha già precompliato il modulo con la sua storia. In ogni caso affineremo il sistema».
LA PROSPETTIVA
«Vogliamo passare da un vaccino ogni 5 minuti a uno ogni tre. E arrivare a 9mila vaccinazioni a settimana in tutte le sedi. Molto dipenderà dalle forniture ma secondo i nostri calcoli entro sei mesi tutti i padovani dovrebbero essere vaccinati. Per adesso garantisco che tra la fine di questo mese e l’inizio di aprile tutta la fascia 80-90 sarà coperta».
LE VOCI
Nei commenti i convenuti non se la prendono con le procedure. «È tutto ben organizzato - dice Chiara Rigato amministrativa all’istituto comprensivo di Cervarese - Certo sono arrivata alla 9.30 con l’appuntamento alle 10 e ora me ne vado a mezzogiorno ma non mi lamento. L’unica cosa è che avrei preferito scegliere il vaccino, ma non si può». Cosimo Proto insegna laboratorio tecnologico all’Itis. «Un’ora e mezzo al freddo ma va bene. Ho solo chiesto al medico che lotto stava facendo: ABV5811, ecco». Sara Thiene è ancora fuori. «Questo sacrificio lo prendo come un atto di responsabilità nei confronti di tutti. Io poi sono esposta, i bambini del nido non portano le mascherine».
L’ORGANIZZAZIONE
«È la prima domenica si apertura. Da oggi lavoreremo sette giorni su sette - continua Fortuna - Abbiano dieci linee vaccinali più due con personale dell’Azienda ospedaliera. Preferiamo concentrare tutto qui, in accordo con il dg dell’Azienda, Giuseppe Dal Ben. Quindi il punto di via S. Massimo andrà scemando. Oggi in fiera funzionano 12 linee ma possiamo arrivare a 18. In tutta l’Usl contiamo di arrivare a 34 linee comprendendo anche le altre 5 sedi, mentre i Distretti si stanno organizzando per vaccinare gli ultra novantenni».
L’OSPEDALE
A questo proposito Dal Ben ieri mattina era in sopralluogo in via S. Massimo insieme alla dottoressa Maria Angiola Crivellaro. Il dg ha dato un indicatore interessante. «La situazione è sotto controllo. Come vaccini questo è il quarto punto all’interno dell’ospedale. Ce ne sono al Giustinianeo, agli Infettivi e al Policlinico. Ieri abbiamo vaccinato 758 persone ma puntiamo a 900, soprattutto fra i vulnerabili, trapiantati e oncologici». «Finora nessun problema importante» conferma la dottoressa.
I REPERIBILI
Può capitare che in una giornata particolare ci siano defezioni. «L’Ulss 6 ha già una patrimonio di persone in lista d’attesa, cioè che hanno diritto all’iniezione e che possono sostituire la rinuncia o il mancato arrivo. Insomma c’è una lista di reperibili» aggiunge Piero Realdon, attuale direttore sanitario, in attesa dell’ufficializzazione del nuovo responsabile.
I TAMPONI
Sono 304 mila le persone che si sono sottoposte al test, che poi va ripetuto tre volte, quindi oltre 900mila prove effettuate. «Oggi ne facciamo 5-6mila al giorno con un incremento dei positivi, nell’ultima settimana, di 1.904. Sono tanti. Poi nell’Alta padovana molti sono andati in strutture private quindi il tracciamento è stato più difficile. Nei primi giorni di aprile la sede più importante, quella dell’Euganeo sarà trasferita in una sezione di questo padiglione, a causa dei lavori dello stadio. Ingressi e percorsi saranno rigorosamente divisi».
 

Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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