PADOVA - Una vera e propria trappola piazzata da un incosciente lungo un sentiero nella zona verde del fiume Brenta a Fontaniva.
Ha avvisato immediatamente il municipio e ha tolto il cordino. Il sindaco Edoardo Pitton ha immediatamente lanciato l’avviso della “trappola” attraverso i canali di comunicazione istituzionale, raccomandando estrema attenzione ai numerosi frequentatori della zona verde. Fosse passato qualcuno correndo velocemente oppure ancor peggio in mountain bike, sarebbe stato impossibile scorgere il filo teso che avrebbe colpito il malcapitato tra il torace ed il collo se non direttamente sul volto.
IL PERICOLO
Il filo teso e fissato con forza non si sarebbe strappato con l’impatto, ma avrebbe generato certamente lesioni. Chi ha agito, lo ha fatto per fare del male. La zona in cui è stata scoperta la trappola si trova a nord del ponte sul fiume Brenta della Strada Regionale 53 Postumia. Il sentiero costeggia il terraglio. Un’area dove transitano molte persone per fare attività fisica o trovare un po’ di svago tra il verde dell’ampia zona fluviale.
«Un’azione gravissima. Ringrazio il giovane cittadino che ha agito subito e ci ha informati - è il commento del sindaco Edoardo Pitton - rimuovendo il pericolosissimo ostacolo. Un’azione messa in atto sapendo del grave pericolo che il filo avrebbe potuto causare. Tempo fa era già capitata una cosa simile anche se non in quella stessa zona. Nessuno certamente si aspetta una “sorpresa” del genere, il che la rende ancora più pericolosa».
L’AREA
Un’area enorme quella lungo il fiume, impossibile un controllo capillare. Certo non c’è da rimanere tranquilli dopo quanto è capitato. Il filo poteva colpire chiunque. A volte ci sono degli screzi con i motociclistici che non dovrebbero entrare in zona, ma riescono a farlo da alcuni punti e quello dove c’era il filo è uno di questi. Ma come poteva essere colpito uno di loro, lo stesso poteva essere per chi passava di lì anche senza la moto. Insomma, chi ha teso il filo di nylon lo ha fatto per creare un danno a qualcuno.
Profondo ovviamente lo sdegno tra i fontanivesi e non solo. «Assassini e criminali», sono i termini più utilizzati a commento della vicenda via social. «Fintantoché non sarà individuato il presunto o i presunti responsabili - si ribadisce dal palazzo municipale - invitiamo tutti a prestare la massima attenzione». Bisogna perciò essere cauti sperando si sia trattato di un caso isolato. Delle verifiche sono in corso per controllare che non ci siano altri dispositivi analoghi, ma appunto l’area è molto estesa ed è frequentata in qualsiasi mese dell’anno. Chiunque avesse informazioni oppure notasse qualche cosa di strano è invitato ad avvisare immediatamente le forze dell’ordine.