Tangenti in obitorio, filmati e intercettazioni finiscono in aula

Sabato 13 Novembre 2021 di Marina Lucchin
I colloqui in obitorio
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PADOVA - Entrano nel vivo le udienze del caso del “caro estinto” a spese dell’Azienda ospedaliera, con l’ascolto delle intercettazioni ambientali e la proiezione delle immagini delle telecamere posizionate durante le indagini che hanno ripreso la spartizione dei soldi. A illustrare audio e immagini Vincenzo Polizzotto, il maresciallo dell’Arma all’epoca in forza alla polizia giudiziaria che seguì le indagini. Tutto è stato poi rinviato a una serie di 4 nuove udienze a partire dal prossimo gennaio. 
I protagonisti della cosiddetta “tangentopoli dei morti” hanno scelto di andare a processo e di affrontare un contraddittorio che potrebbe durare un paio d’anni: 41 i rinvii a giudizio disposti dal Gup Domenica Gambardella.

Concorso in corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, falso ideologico in atto pubblico e truffa ai danni dell’ospedale. Queste le accuse di cui sono chiamati a rispondere a vario titolo tredici operatori socio sanitari addetti all’obitorio di via Cornaro, tutti dipendenti dell’Azienda ospedaliera cittadina, costituitasi parte civile con l’avvocato Luciana Puppin, e ventotto titolari, amministratori e dipendenti di quindici imprese di onoranze funebri. Soltanto uno degli imputati ha scelto il percorso alternativo. Giampaolo Bacchin, 63 anni, di Albignasego, operatore socio sanitario addetto all’obitorio, si è sottoposto al processo con rito abbreviato. Il giudice Gambardella l’ha già condannato a due anni di reclusione, con pena sospesa, a febbraio 2019, accogliendo integralmente le richieste del pm Maria D’Arpa. Bacchin dovrà inoltre risarcire con complessivi 3 mila euro il danno all’Asl per cui lavora. Altre due colleghe, una delle quali peraltro in pensione, erano già uscite di scena in precedenza dopo aver offerto piena collaborazione agli inquirenti. Pierina Miolo, 58 anni, di Cittadella, e Michela Zanella, 47 anni, di Monselice, avevano patteggiato due anni a testa, sempre con pena sospesa. A processo davanti ai giudici del tribunale collegiale sono finiti gli operatori socio sanitari in servizio all’obitorio, sottoposti nel frattempo ad un procedimento: Michelangelo Borgato, 56 anni, di Selvazzano, Alfonso Maiorino, 42enne, residente a Ponte San Nicolò, Paolo Buischio, 56enne, di Piove di Sacco, Fabrizio Moscon, 43 anni, domiciliato in città, Stefania Cacace, 39 anni, di Padova, Maurizio Dornetti, 51 anni, di Albignasego, Alessandro Degan, 43 anni, di Legnaro, Roberto Coccato, 56 anni, di Codevigo, Franco Rittà, 57 anni, con residenza a Padova, Massimo Menin, 60 anni, residente in città, Diego Carraro, 56 anni, pure di Padova, Graziano Scarabello, 58 anni, di Arre e Giorgio Nardo, 55 anni, di Vigodarzere. Assieme ai dipendenti ospedalieri saranno processati in ventotto tra titolari e dipendenti delle imprese di onoranze funebri di Padova e dell’hinterland. 

Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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