Aggressione al tassista con scariche elettriche, presi i due rapinatori

Mercoledì 16 Dicembre 2020 di Donatella Vetuli
Aggressione al tassista con scariche elettriche, presi i due rapinatori
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PADOVA - «Sì, mi fa paura quella ragazzina. Solo diciassette anni ma quanta cattiveria contro di me. Ora spero che qualcuno la possa aiutare». A poco più di due mesi sono stati identificati i presunti rapinatori del tassista padovano: lei minorenne, lui il suo fidanzato che di anni ne ha 38, entrambi di origine romena, residenti nel Veneziano, a Marghera. Per lei il carcere, mentre lui è indagato in stato di libertà. Era il 3 ottobre scorso quando il tassista fu aggredito nella sua auto e rapinato del telefono cellulare. «Non mi sono ripreso tanto facilmente - dice oggi mantenendo ancora l’anonimato per timore di ritorsioni -. Soltanto 15 giorni fa ho ripreso il servizio notturno. Quando, in seguito all’aggressione, si è trattato di accompagnare due donne in un casolare in mezzo ai campi mi sono rifiutato di oltrepassare il cancello di ingresso, al buio. Ma non posso dimenticare quella ragazzina che mi aveva afferrato per i capelli e mi puntava in faccia il taser gridando al complice “dai che se ne sta andando, se ne sta andando”, immaginando di stordirmi».
Non era stato facile rendere inoffensivo un uomo di 58 anni, da 22 sulla strada e con un fisico robusto nei suoi 110 chili di peso. Dopo un interminabile corpo a corpo di un minuto e mezzo i due erano scappati riuscendo ad arraffare soltanto il telefono della vittima. Erano saliti sul taxi a Prato della Valle, alle 2,30, destinazione via Matera, alla Paltana. Avevano chiesto di fermare l’auto distante da un lampione, in una zona buia. Era lì che la ragazza aveva puntato contro il tassista il dissuasore elettrico mentre il fidanzato era sceso nel tentativo, dopo avere spalancato la portiera anteriore, di prenderlo a pugni. 
Ma erano stati ripresi dalle telecamere, quella interna alla vettura e le altre esterne. Eccoli, lui e lei, con la mascherina anti Covid, lei giovanissima, lui molto più grande. Eccoli comodamente seduti in taxi, eccoli aggredire, improvvisamente e con incredibile furia, l’ignaro autista. Ma la squadra mobile, diretta da Carlo Pagano, li intercetta presto. Intanto grazie alla scrupolosa analisi dei tabulati telefonici sia sul traffico registrato dalle celle nel luogo della rapina, sia nell’intenso scambio di chiamate tra i due innamorati reduci dalla violenza. Poi le perquisizioni a casa di entrambi: la polizia trova i cellulari dei due, lo storditore elettrico per immobilizzare l’autista, il giubbotto indossato dal rapinatore, anche uno spray urticante al peperoncino scoperto in una giacca della irriducibile diciassettenne. Tutti elementi, per la mobile, che proverebbero la contemporanea presenza dei due al momento dell’aggressione. Ma «alla luce della violenza e pervicacia manifestate nell’azione criminosa», custodia cautelare in carcere per la minorenne con l’accusa di rapina aggravata e porto illegale d’arma. Stessa contestazione al fidanzato, che comunque annovera precedenti per rapina e furto in abitazione.
«La polizia ha fatto un gran bel lavoro - afferma il tassista -. Purtroppo di aggressioni ne subiamo. E questo è un periodo durissimo per noi: il lavoro, per l’emergenza sanitaria, è calato del 70 per cento».
Stesso discorso da parte del presidente della cooperativa Radiotaxi Massimo Pastore: «La situazione sta peggiorando a causa della crisi per il Covid - afferma - almeno tre o quattro volte al mese capita che il cliente scappi al momento di pagare la corsa, certo non è una rapina, ma episodi del genere rappresentano comunque un danno. Le forze dell’ordine sono sempre pronte a darci un mano, ma non possono mica salire in auto insieme a noi. Quanto alle donne che guidano il taxi, circa un dieci per cento su 150 autisti - continua -, noi colleghi le sostituiamo volentieri nei turni di notte. Quelle ore sono effettivamente pericolose. Per proteggerci dal Coronavirus abbiamo installato nelle nostre auto barriere in plexiglass, utili anche a prevenire possibili aggressioni. Non abbiamo però la bacchetta magica e non vogliamo armarci. Bene che i due rapinatori siano stati identificati e che per la ragazza ci sia il carcere. Speriamo non sia già fuori domani».
 

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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