Quella pizzeria non convenzionale di Andrea Burbello. Marinare d'autore e Rolling Stones

Lunedì 30 Gennaio 2023 di Claudio De Min
Quella pizzeria non convenzionale di Andrea Burbello

Già le proposte incuriosiscono. Si parte da un goloso Padellino al vapore (in tre versioni), poi si susseguono gli spazi dedicati: alle Marinare (eccellente quella condita con una salsa di aglio, limone, origano e peperoncino), alle Margherite, alle Pale Romane. Poi il Classicismo e l'Avanguardia che, tanto per avere un'idea, propone la Quattro (Fior di latte, stracciatella di burrata, salsa all'arancia amara, polvere di peperoncino, cipolla dolce cotta sulle braci) e la Pollock (Fior di latte, tartare di manzo, senape Dijon antica, polvere di cappero, maionese allo zafferano, riduzione di aceto balsamico). La pizza-firma è la Faviken, fior di latte, pollo arrostito nel forno a legna, carote confit, tartare di salmone, salsa alla noce moscata.


Andrea Burbello ha 31 anni, è di Trebaseleghe (Padova), uno staff giovane, è autodidatta, ha la fissa della consistenza («Se usi prodotti buoni devi solo stare attento a non rovinarli, ma la differenza è nell'impasto, nella digeribilità, e quello a cui punto è una pizza che anche da fredda risulti piacevole») e quando riceve un complimento sospira di sollievo: «Ho sempre il timore di non essere all'altezza delle aspettative».

Invece la sua pizza è gradevolissima (e anche il Gambero Rosso gli ha assegnato Due Spicchi, ad un passo dall'eccellenza), a metà strada fra Italia e Napoli, cornicione abbastanza alto ma non esagerato, appena croccante. Lunga e accurata lievitazione, scelta meditata delle farine, e il risultato è una leggerezza che si percepisce.


I PRODOTTI
A proposito di prodotti, si va dal macellaio di fiducia e da un fruttivendolo detto l'orefice, e questo spiega molto. E i riferimenti sono alti, vedi la pizza ispirata dall'estro di Alain Passard, tre stelle Michelin a Parigi da oltre 25 anni all'Arpege, una proposta 100% vegan con Crema di datterino giallo, hummus di fagioli fatto in casa, pomodorini confit, piselli e cipolla caramellata. Si punta a fare quasi tutto in casa, persino gli arredamenti, e qui sono servite le esperienze da elettricista e falegname, quando il lavoro di aiuto pizzaiolo nei fine settimana non bastava a mantenersi. Difetti? Carta dei dessert un po' striminzita. In più due bonus: il primo per gli spazi, da ristorante più che da pizzeria, con tavoli ben distanziati, buona insonorizzazione e comfort garantito; il secondo per il sottofondo musicale, scelto dallo stesso Andrea: nel nostro caso il meglio dei Rolling Stones, da Ruby Tuesday a Satisfaction, da Simpathy for the devil a You can't always get...
 

Ultimo aggiornamento: 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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