A 14 anni fugge dal padre perché vuole farla sposare, salvata dal tabaccaio: «Temevo facesse la fine di Saman»

L'uomo si è visto arrivare in negozio la ragazzina ferita e spaventata, ha chiamato i carabinieri

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Marina Lucchin
Saman

PADOVA - «Mi si stringeva il cuore a vedere come era ridotta quella bambina. Con la bocca sporca di sangue, gli ematomi e il corpo scosso da tremiti che non riusciva a controllare. Era terrorizzata». A parlare è il proprietario del tabacchino dove la 14enne, picchiata dal padre, si è rifugiata dopo essere stata pestata a sangue. «Diceva che il papà le aveva preso il cellulare e che poi l'aveva picchiata più forte delle altre volte. Ci ha detto che era da un po' che subiva questi abusi e questo perché lei si scriveva con un altro ragazzino. E forse il padre ha avuto paura che, per questo motivo, andassero a monte i piani che lui si era già fatto, ovvero farla sposare con un cugino, probabilmente per denaro». Denaro che alla famiglia serve, visto che l'uomo non lavora e non ha mai lavorato da quando è nel Padovano, tanto che il Comune con i Servizi Sociali aiuta padre e madre a mantenere i figli. «La prima cosa che ho pensato - racconta il testimone - è che avrebbe fatto la stessa fine di Saman. Mi ha detto che è finita qui perchè non sapeva dove andare, dove rifugiarsi». D'altro canto nel paese alla periferia di Padova dove è avvenuto il fatto - e che non specifichiamo per tutelare l'anonimato della vittima di questa violenza - si conoscono un po' tutti. E la ragazzina si era già fatta vedere nel negozio in passato. «È carina, ordinata ed educata. Dico che è una bambina, perchè non sembra nemmeno abbia 14 anni» spiega il proprietario del tabacchino. Ai vicini di casa «a volte raccontava che il papà andava spesso a trovare dei connazionali in Inghilterra». E l'uomo sarebbe proprio tornato da uno di questi viaggi l'altro giorno. Una visita ad amici di famiglia Oltremanica in cui forse aveva stretto accordi per questo matrimonio combinato. «Lei era nello sconforto più totale - continua il testimone - piangeva disperata e faticava a muovere le mani per via delle botte che aveva preso. "Vuole che mi sposi con un cugino in Pakistan" continuava a ripetere.

La famiglia vive nell'indigenza perché lui non lavora. forse sotto c'è una questione economica».

IL SINDACO

Di quanto accaduto, ovviamente, è stato interessato anche il sindaco del paese della cintura urbana padovana. I Servizi sociali conoscono molto bene la famiglia e sarà fondamentale il loro contributo per inquadrare la situazione su cui ora indaga l'Arma per capire se, effettivamente, le accuse lanciate dalla ragazzina corrispondono al vero. «Questa vicenda ci colpisce molto e con noi tutta la comunità - commenta il primo cittadino - Voglio ringraziare il proprietario della tabaccheria per aver dato rifugio alla ragazzina e ai carabinieri per essere intervenuti tempestivamente, penso proprio che senza questi due interventi gli esiti sarebbero stati tragici».
«La famiglia - continua - era già seguita dai servizi sociali per un sostegno economico ma non erano mai emersi episodi di violenza. Ora siamo a disposizione per inserirla in una comunità protetta naturalmente dopo i pareri positivi degli organi competenti che stanno seguendo le indagini e la vicenda. Davanti a situazioni del genere non si può che fare scudo come comunità per tutelare questi minori costi quel che costi». 

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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