PADOVA - L’educatore era un pedofilo. Abusava dei ragazzi che aveva in comunit e li maltrattava pure. La sentenza stata letta ieri pomeriggio dal giudice di Padova Alessandro Apostoli Cappello. Undici anni e sei mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e divieto di frequentare i luoghi dove ci sono ragazzi.
Il pedofilo è Giovanni Piovan, quarantasettenne, nativo di Sant’Urbano, responsabile della casa di accoglienza che aveva sede prima a Schiavonia di Este e poi a Rivadolmo di Baone. Piovan era difeso dall’avvocato Pietramala. Tre dei suoi ex allievi si sono costituiti parte civile con l’avvocato Pietro Someda. Il pubblico ministero Benedetto Roberti, che ha annunciato di aver aperto una nuova inchiesta sull’educatore, aveva chiesto una condanna a sedici anni di reclusione.
Dopo la scuola i ragazzini erano costretti a lavorare nell’autolavaggio e d’estate anche in campagna. Poi la sera e la notte dovevano soddisfare le voglie del loro educatore. I ragazzi adesso hanno quasi vent’anni. E davanti ai giudici del Tribunale collegiale sono venuti a raccontare la loro vita di quando avevano dieci o dodici anni. I comuni di residenza dei ragazzini, che venivano tolti alle famiglie perchè avevano una esistenza disastrata, pagavano alla casa di accoglienza cento euro al giorno per ognuno di loro. Ma non venivano dati loro neppure i soldi per comperarsi il gelato. E se poi non accettavano di andare a letto con il loro educatore erano guai. Piovan aveva anche un autolavaggio e dei campi. Dopo la scuola dovevano lavare le macchine e d’estate diventavano agricoltori.
I ragazzi hanno rivissuto davanti ai giudici le drammatiche confessioni che avevano reso durante l’istruttoria. I carabinieri erano riusciti ad introdursi nella casa di accoglienza e a piazzare cimici e micro telecamere. Avevano documentato minuziosamente il comportamento che il gestore della struttura teneva con i bambini a lui affidati. Le immagini mostrano quando la sera si sedeva sul divano, attorniato dai ragazzini. Quando dava loro la buonanotte baciandoli sulle labbra.
Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 19:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il pedofilo è Giovanni Piovan, quarantasettenne, nativo di Sant’Urbano, responsabile della casa di accoglienza che aveva sede prima a Schiavonia di Este e poi a Rivadolmo di Baone. Piovan era difeso dall’avvocato Pietramala. Tre dei suoi ex allievi si sono costituiti parte civile con l’avvocato Pietro Someda. Il pubblico ministero Benedetto Roberti, che ha annunciato di aver aperto una nuova inchiesta sull’educatore, aveva chiesto una condanna a sedici anni di reclusione.
Dopo la scuola i ragazzini erano costretti a lavorare nell’autolavaggio e d’estate anche in campagna. Poi la sera e la notte dovevano soddisfare le voglie del loro educatore. I ragazzi adesso hanno quasi vent’anni. E davanti ai giudici del Tribunale collegiale sono venuti a raccontare la loro vita di quando avevano dieci o dodici anni. I comuni di residenza dei ragazzini, che venivano tolti alle famiglie perchè avevano una esistenza disastrata, pagavano alla casa di accoglienza cento euro al giorno per ognuno di loro. Ma non venivano dati loro neppure i soldi per comperarsi il gelato. E se poi non accettavano di andare a letto con il loro educatore erano guai. Piovan aveva anche un autolavaggio e dei campi. Dopo la scuola dovevano lavare le macchine e d’estate diventavano agricoltori.
I ragazzi hanno rivissuto davanti ai giudici le drammatiche confessioni che avevano reso durante l’istruttoria. I carabinieri erano riusciti ad introdursi nella casa di accoglienza e a piazzare cimici e micro telecamere. Avevano documentato minuziosamente il comportamento che il gestore della struttura teneva con i bambini a lui affidati. Le immagini mostrano quando la sera si sedeva sul divano, attorniato dai ragazzini. Quando dava loro la buonanotte baciandoli sulle labbra.
