Intrappolati in una stanza buia, nuove frontiere del divertimento

Giovedì 5 Gennaio 2017
Intrappolati in una stanza buia, nuove frontiere del divertimento
PADOVA - Se avete presente i film del genere Cube - Il cubo o Saw - L'enigmista vi sarà più facile immaginare il contesto: al netto della violenza, c'è una cella da brividi che tiene prigioniera una squadra di giocatori, i quali grazie ad intuizione, cervello, logica, capacità di osservazione e lavoro di gruppo dovranno scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l'altro per tentare di evadere dalla prigione! Il tutto entro un'ora. Si chiamano giochi di fuga e dopo essersi imposti soprattutto nei paesi dell'est (Polonia) e in America, da un anno e mezzo spopolano anche in Italia. Oggi ad esempio - dopo Venezia, Verona e Vicenza (il Friuli V.G. ancora latita) - si inaugura a Padova in via Tiepolo 35 (zona Portello) la quarta escape room di Intrappola.TO, il gioco di fuga leader in Italia, con ben 29 di questi locali sparsi in tutta la penisola. La prima stanza italiana ha aperto a Torino nel maggio 2015, per iniziativa dei due imprenditori del settore pubblicitario appassionati di giochi Daniele Massano e Stefano Gnech, e in pochi mesi il gioco, subito virale sui social, si è trasformato in un vero e proprio fenomeno di costume, che ha accumulato già quasi 300.000 giocatori, ha 200.000 followers su Facebook, ha aperto due sedi in Spagna (Madrid e Tenerife) e ne ha in via di apertura altre 10 in Italia e all'estero. Gli organizzatori dicono che in ognuna delle sedi venete accedono in media sei-sette gruppi (da due a sei persone) ogni sabato e ogni domenica, e due o tre nei giorni feriali. Ogni gruppo paga 60 euro per giocare un'ora, e siccome il tasso di successo la prima volta è di appena il 2%, sono moltissimi coloro che ritornano più volte. Il fatturato mensile, affermano in azienda, raggiunge ormai i 200mila euro al mese.
Intrappola.TO è un'esperienza immersiva a metà tra una caccia al tesoro, un gioco di ruolo dal vivo ed una scena dei film citati all'inizio, senza sangue naturalmente. La squadra (da due a sei giocatori) che si ritrova chiusa in una stanza, ha un'ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l'altro per tentare di riconquistare la libertà. I concorrenti non incontrano nessuno, non c'à neppure una reception, e per accedere alla stanza bisogna digitare un codice che si riceve via mail dopo l'iscrizione: ma a vegliare su di loro (anche per evitare eventuali crisi di panico o procedere immediatamente alla liberazione se venisse richiesto) c'è il personale della cabina di regia dietro la stanza. Gli occupati nei compiti organizzativi e di supporto sono ormai quasi trecento in tutta Italia.
Per iscriversi e giocare a Intrappola.TO è basta compilare il form on line su www.intrappola.to. Terminato il gioco vi aspetterà, volendo, una foto di gruppo da postare sulle pagine Facebook, che contano 150 mila amici.
S.F.
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