Migranti, il 15 settembre si libera la palestra di Feriole: proseguono i lavori all'aeroporto

Domenica 10 Settembre 2023 di Elisa Fais
L'arrivo dei primi migranti a Feriole nelle scorse settimane

PADOVA - Liberate le palestre della scuola media Falconetto, nel rione Forcellini, e della scuola Duca degli Abruzzi nel complesso del San Benedetto da Norcia a Brusegana, ora scatta il conto alla rovescia per la palestra di Feriole di Selvazzano Dentro. Dal 15 settembre, infatti, i trenta richiedenti asilo attualmente ospitati nella struttura di via Montecchia lasceranno l’area. 
Nel frattempo, come preannunciato, sono partiti gli allestimenti nell’ex zona militare adiacente l’aeroporto Allegri di Padova. Tutto lascia intendere che tra meno di una settimana scatterà il trasferimento dei profughi dalla palestra di Feriole alla palazzina di via Sorio che un tempo ospitava i militari. 

LE OPERAZIONI

In questo senso la Croce rossa si è già messa all’opera. Dopo il sopralluogo di giovedì pomeriggio di vigili del fuoco e polizia, da venerdì gli uomini della Croce rossa hanno portato nell’edificio dell’aeroporto una trentina di brandine. Le stesse che fino al giorno precedente erano utilizzate dai migranti nella palestra della Falconetto. Tra ieri e oggi i preparativi si sono fermati, ma lunedì si proseguirà con il resto del lavoro. 
I trenta posti letto all’Allegri, come sempre, verranno gestiti dalla Croce rossa in collaborazione con una cooperativa sia per la distribuzione dei pasti che per i controlli sanitari e il supporto medico. In questo caso si parla della coop Orizzonti, che fa parte del Consorzio Veneto Insieme di Confcooperative. 
A differenza delle due palestre della Falconetto in zona Forcellini e della San Benedetto da Norcia a Brusegana, che tra pochi giorni si ripopoleranno di studenti per l’inizio delle lezioni, la palestra di Feriole non rientra nel circuito scolastico per cui non è sussistita la necessità di liberare gli spazi a stretto giro. Nelle tre palestre padovane, da agosto ad oggi, sono stati accolti circa 150 migranti su un totale di 2mila ospiti passati in tutta la provincia. 
Gran parte dei migranti ha tra i venti e i trent’anni e proviene da diversi Paesi africani.
Secondo il sindaco Sergio Giordani e il mondo delle cooperative la soluzione migliore per la gestione dei migranti è la accoglienza diffusa o micro-accoglienza: niente maxi-hub e assembramenti, ma case, appartamenti o edifici con piccoli gruppi di persone distribuiti in diverse zone, al fine di creare una sorta di integrazione con il territorio circostante. «Sono contrario ai maxi-hub - ha detto nei giorni scorsi Giordani - una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato».

LE REAZIONI

Venerdì i trenta migranti attualmente a Feriole si sposteranno di pochi chilometri alla volta dell’Allegri. Le reazioni dei commercianti e degli abitanti del quartiere Brusegana sono divise tra chi si augura che questa soluzione possa garantire migliori condizioni di accoglienza e chi si preoccupa per la sicurezza della zona. Resta il timore di fronte a un nuovo picco di arrivi.
L’esperienza alla Falconetto, riportata dal responsabile dell’accoglienza del Consorzio Veneto Insieme e dall’assessora Cristina Piva, risulta positiva. «I 33 ragazzi ospitati - ha spiegato Tellini -.

Provengono da Tunisia, Egitto e dall’Africa Subsahariana. Conoscendoli abbiamo compreso che molto probabilmente sono la forza lavoro del proprio paese, infatti hanno un livello di cultura medio alto. Il quartiere ha reagito molto bene, c’è chi ha anche portato in dono dei dolci».

Ultimo aggiornamento: 14:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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