PADOVA - A 24 ore dall'incendio divampato nel condominio all'angolo fra via Cardinal Callegari e via Borelli, gran parte dei residenti sono riuniti di fronte all'ingresso sbarrato, dove due agenti di polizia sono di guardia per evitare che qualcuno possa entrare. Sono ancora scossi dall'accaduto: erano le 17 di mercoledì quando hanno avvertito un boato, sentito in tutto il quartiere, e un odore acre. Quando hanno aperto le porte di casa, raccontano, le scale erano già invase dal fumo: hanno trovato rifugio sulle terrazze dove i vigili del fuoco li hanno prelevati. Sono 10 le famiglie che vivono nel palazzo e che l'altra notte hanno dovuto trovare ospitalità da parenti e amici dopo alcune ore trascorse al pronto soccorso per i dovuti controlli. Solo la coppia di anziani che vive al terzo piano nell'appartamento dove si è sviluppato l'incendio è rimasta intossicata, per tutti gli altri è partita la ricerca dell'alloggio.
«Hanno evacuato tutte le famiglie e non abbiamo ancora notizie su quando potremo rientrare - ha raccontato Federica Ferraro -, tutti si sono sistemati da parenti e amici ma il problema permane per due famiglie straniere con bimbi piccoli, uno ha 3 anni, che si sono arrangiati per la notte scorsa ma ora non sanno dove andare. C'è stato un problema di comunicazione, i servizi sociali del Comune non erano stati avvisati, mi hanno detto quando oggi pomeriggio (ieri, ndr) li ho avvisati. Appena hanno saputo sono intervenuti con velocità: in poco tempo hanno reperito le stanze per tutti in un albergo ed è già stato fissato un colloquio per trovare una soluzione più a lungo termine, considerato che ancora non abbiamo notizie sulla data di un possibile rientro».
«Abbiamo potuto solo rientrare pochi minuti accompagnati da un pompiere per prendere lo stretto necessario - ha commentato un'altra residente -: medicine, un cambio, cose un po' alla rinfusa, speriamo di poter tornare presto a casa».
Sul posto anche il presidente della consulta Arcella, Carlo Forner. «Mi sto occupando della parte burocratica con l'assicurazione - ha spiegato -, la cosa più importante è sistemare le due famiglie straniere con minori che non sanno dove andare, gli altri inquilini si sono sistemati con parenti e amici».
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