Imam clandestino: predicava a
Nordest. Preso in pizzeria ed espulso

Venerdì 16 Ottobre 2015 di Donatella Vetuli
Imam clandestino: predicava a Nordest. Preso in pizzeria ed espulso
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PADOVA - Pizza e Corano. A chi gli chiedeva chi fosse, rispondeva lo sceicco, o meglio, l’imam. E davvero un certo seguito lo avrebbe trovato, prima a Padova, poi nel modenese, a Camposanto, nel centro culturale musulmano Al Khair, proprio davanti a una pizzeria pugliese dove andava regolarmente a mangiare. Mohamed D., così lo conoscevano, 37 anni, marocchino, è stato espulso perché clandestino.



Rimpatriato in maniera coatta dalla Digos di Modena sabato scorso, alla vigilia del capodanno islamico. Gli era stato più volte negato il permesso di soggiorno, ma, come ricordano gli agenti, da tempo gravitava nel Nord Italia, rendendosi irreperibile, sia pure nelle vesti di imam. Era arrivato a Lampedusa, come profugo, nel 2007. Da lì, prima tappa a Grosseto, dove aveva trovato un lavoro e con questo la possibilità di regolarizzarsi. Venditore porta a porta, per un breve periodo, poi improvviso cambio di rotta, destinazione Padova. Senza un’occupazione, ma subito inserito, almeno secondo i verbali di polizia, essendo diventato anche nel Nordest, all’ombra del Santo, guida religiosa. Afferma Boukadid Taoufik, responsabile della comunità musulmana padovana: «Voleva promuovere la confederazione dei centri di preghiera sostenuta dal governo marocchino per un Islam moderato, ma non era un imam, non poteva esserlo, non avendo una formazione specifica»...







Ultimo aggiornamento: 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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