Padova. «Autostop e barca a vela, così facciamo il giro del mondo». Il viaggio per la sostenibilità di Tommaso e Adrian

Un percorso di due anni che si potrà seguire sui canali social di Project Kune

Venerdì 16 Giugno 2023 di Silvia Moranduzzo
Tommaso Farina e Adrian Lafuente

PADOVA - Due anni in giro per il mondo alla ricerca della sostenibilità. Per dimostrare che sì, è possibile vivere e lavorare in modo sostenibile. Tommaso Farina, 24 anni di Abano Terme, e Adrian Lafuente, 25 anni di La Alberca, in Spagna, hanno dato il via a un viaggio più che particolare. Per due anni gireranno il mondo alla ricerca di imprese, università, enti locali, organizzazioni che attuano soluzioni sostenibili. Un modo per far emergere idee e prospettive nuove. Il tutto in diretta social: Tommaso e Adrian posteranno le varie tappe sulle loro pagine social “Project Kune”.

La nascita di Project Kune

Tommaso e Adrian si sono conosciuti nel 2021 a Rotterdam dove entrambi si sono recentemente laureati in Global Business and Sustainability. «É stato amore a prima vista – scherza Tommaso – Mi è sembrato subito simpatico e siamo andati a cena. Immediatamente è uscita l’idea di fare qualcosa di nostro sul tema della sostenibilità e dopo due anni eccoci qui». Tommaso e Adrian studiando le teorie accademiche sulla transizione ecologica si sono resi conto che l’argomento non era così facile da far capire a chi non era ferrato in materia. «Sostenibilità – spiega Adrian – Non significa solo ambiente. Comprende ambiente, società ed economia.

E volevamo fare la nostra parte per permettere a tutti di capire il significato profondo della sostenibilità, far capire che ognuno può fare la sua parte». Così hanno iniziato a chiedersi: come possiamo fare la nostra parte? Ed ecco che ha cominciato a delinearsi l’idea di Project Kune. 

«Kune in lingua esperanto significa “insieme” – dice Tommaso – L’esperanto è una lingua creata artificialmente da un oculista polacco nell’Ottocento. Il suo obiettivo era che tutti potessero capirsi. Ci è sembrato il nome più adatto, il nostro messaggio è che dobbiamo fare squadra». E per far sì che il messaggio arrivasse a quante più persone possibili Tommaso e Adrian hanno aperto dei canali social. «Una sfida personale visto che non siamo stati molto attivi su Istagram o Facebook – sorride Adrian – Abbiamo cominciato con il presentarci, stiamo facendo molti video per avere il maggior impatto possibile».

Il viaggio

Ma come si muoveranno i due viaggiatori sostenibili? «Non prenderemo aerei – comincia a elencare Tommaso – Viaggeremo in autostop, autobus o treni, prenderemo mezzi che comunque si sarebbero messi in marcia, deve essere un viaggio eco-compatibile». E per attraversare gli oceani sono già pronti: in barca a vela. «In determinati periodi dell’anno la traversata si può fare, dura tra le 4 e le 5 settimane con venti favorevoli – sottolinea Adrian – Dormiremo in tenda o utilizzeremo le app per il couchsurfing. In pratica chiederemo ospitalità alla gente del posto e questa sarà un’opportunità per conoscere realtà che altrimenti resterebbero nascoste». Un viaggio che non costerà poco. I due giovani hanno stimato un budget di 32 mila euro: in parte fondi propri, in parte provenienti da una campagna di crowdfunding ancora attiva. E qualcosa arriverà anche dagli sponsor che mano a mano li stanno contattando.

Le tappe

Sono partiti il 5 giugno, giornata mondiale dell’ambiente, e la prima tappa è stata Padova. Dove oltre a sbrigare le ultime scartoffie hanno già iniziato gli incontri. «Abbiamo visto la prorettrice Francesca Da Porto e siamo rimasti davvero molto impressionati – spiega Tommaso – Le università sono una parte molto importante del puzzle per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni. E il Bo si è preso questo ruolo di essere da esempio per spingere gli altri nella giusta direzione. Quello che ci ha colpito di più – aggiunge – è che l’Ateneo ha una strategia, sa dove andare e ha incluso nei vari obiettivi l’aspetto sociale. Pensa al sistema includendo la città, la provincia, le associazioni. Ci ha dato una grande motivazione».

Il futuro

La speranza dei due giovani viaggiatori è che Project Kune possa proseguire anche oltre i due anni del viaggio in sè. «Potrebbe prendere mille direzioni diverse, intanto daremo il massimo e poi vedremo» dice Adrian. Sarà un’esperienza importante sia sotto il profilo personale sia sotto il profilo di studio e lavoro. E non nascondono qualche timore. «Saremmo sciocchi altrimenti – prende la parola Tommaso – Saremo lontani da casa, può succedere qualsiasi cosa. Però siamo abituati a viaggiare, siamo stati in diverse parti del mondo per cui l’esperienza non ci manca. Sarà impegnativo più che altro dal punto di vista psicologico». «Non solo – scoppia a ridere Adrian – Ammetto che l’idea di imbarcarmi per un mese e attraversare l’Oceano Atlantico fa un po’ paura, non è che sappia nuotare benissimo. Ma va bene così, imparerò sul campo».

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Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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