Aifa, Giorgio Palù si dimette dalla presidenza: «Totale assenza di ascolto da parte del ministro» Crisanti: «Un regalo all'Italia». Schillaci: «Sono stupito»

Il microbiologo aveva ricevuto l'incarico nel 2020, prendendo il posto di Domenico Mantoan. Zaia: «Non posso che condividere la sua amarezza»

Giovedì 22 Febbraio 2024 di Redazione Web
Aifa, Giorgio Palù si dimette dalla presidenza: «Totale assenza di ascolto da parte del ministro» Crisanti: «Un regalo all'Italia». Schillaci: «Sono stupito»

PADOVA/TREVISO - Giorgio Palù si è dimesso dalla presidenza dell'AifaAgenzia Italiana del farmaco. «Vi comunico, dopo un'attenta meditazione, che la mancata sintonia col Ministro e l'assenza di risposte dal Governo mi costringono a dare le dimissioni da Presidente nominato di Aifa hic et immediate».

Lo scrive Giorgio Palù in una lettera rivolta al consiglio di amministrazione dell'Agenzia del farmaco definendo "offensivo e umiliante" l'incarico di un anno. «Recrimino la totale assenza di ascolto da parte del Ministro nelle scelte operate per Aifa», scrive Palù.

Le motivazioni delle dimissioni

«Trovo offensivo e umiliante nei confronti della mia persona e del mio profilo scientifico professionale il contenuto del Decreto di nomina alla presidenza dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa. In particolare la durata di un anno del mandato conferitomi. Scelta quantomeno equivoca sul piano giuridico». Palù spiega così la sua scelta di dimettersi in un messaggio rivolto ai consiglieri del Cda e ai direttori dell'ente regolatorio, oggi, 22 febbraio, in occasione di una riunione informale. Messaggio con il quale Palù ha voluto condividere la sue riflessioni sui recenti decreti di nomina. Quello che formalizzava la sua nomina, firmato dal ministro della Salute Orazio Schillaci in data 9 febbraio, prevedeva un incarico della durata di un anno da svolgere a titolo gratuito. Ed è proprio questa formulazione che ha amareggiato Palù, in particolare nel passaggio in cui si esplicita la breve durata. «Ne sia prova - scrive - il fatto che il mio primo incarico a presidente (ero già in pensione) è avvenuto con mandato quinquennale da parte del precedente ministro della Salute. L'interpretazione restrittiva della norma da parte del ministro attuale viene adottata esclusivamente nei miei confronti - fa notare - in netto contrasto con i decreti di nomina appena assunti dallo stesso ministro per pensionati ultrasettantenni chiamati a dirigere l'Iss (Istituto superiore di sanità) o a partecipare come consulenti nella Cse, Commissione unica scientifico-economica, di Aifa. La non retribuzione dell'incarico non mi preoccupa di certo - puntualizza Palù - Considerandomi al servizio della res publica, ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell'ente. Mi sorprende invece - chiarisce - la disparità di trattamento rispetto ad altri presidenti di ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge numero 14 del 24 gennaio 1978. Legge che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione».

«Avendo concepito e promosso la riforma di Aifa, ho sentito il dovere di convocarvi oggi per segnalarvi alcuni obiettivi che ritengo essenziali per rilanciare l'Agenzia: tra questi, una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni Europee e l'informatizzazione dei dati farmaco-economici» continua Palù. Altri obiettivi indicati sono «gli studi clinici per stimare il valore delle cure, la comunicazione scientifica, il coinvolgimento di esperti di altissimo profilo a sostegno della Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse), la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica, sicuramente uno dei settori più qualificanti per lo sviluppo scientifico-tecnologico del Paese».

Zaia: «Condivido la sua amarezza»

«Ringrazio il professor Palù per il grande lavoro che ha svolto alla guida di Aifa. È arrivato all’Agenzia in un momento particolarmente critico, quando il Paese aveva bisogno di avere tutte le forze concentrate sull’emergenza Covid - così commenta le dimissioni il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia - La sua professionalità di alto livello, di virologo e scienziato, è stata uno dei riferimenti che ci hanno permesso di affrontare questo percorso. Ho letto e rispetto le ragioni con cui ha motivato le dimissioni e non posso che condividere la sua amarezza. Mi auguro ora che al vertice di Aifa possa arrivare una persona che riesca a raccoglierne l’eredità e a garantire lo stesso standing internazionale di riconosciuta rilevanza. Rinnovo al professor Palù gratitudine per l’impegno profuso e la disponibilità che non ha mai fatto mancare»

Cristanti: «Le sue dimissioni sono un regalo all'Italia»

«Il professor Palù si è dimesso dall'Aifa apparentemente per contrasti con il ministro della Salute. Le sue dimissioni sono il più grande regalo che potesse fare all'Italia». Lo dichiara in una nota del senatore del Partito Democratico, Andrea Crisanti.

La replica di Schillaci: «Stupito per le motivazioni»

«Apprendo con stupore le motivazioni che hanno portato il professor Palù alle dimissioni da presidente dell'Aifa. Credo si sia volutamente confuso il mio silenzio con la chiara non accoglienza di richieste non in linea col progetto di profonda riforma dell'Agenzia». Così in una nota il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Tuttavia, aggiunge, «accolgo di buon grado il suggerimento di nominare un successore con un mandato temporale e professionale più ampio, in grado di aggiungere a una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni Europee», anche «la capacità di lavorare in squadra per il bene del Paese». 

Chi è Giorgio Palù

Giorgio Palù è un microbiologo, nato a Oderzo (Treviso). Si è laureato in Medicina e chirurgia all'Università di Padova, Ateneo dove è docente emerito di Virologia e microbiologiaI suoi studi si sono concentrati sulle patologie prodotte da agenti di infezioni a trasmissione sessuale, sulle malattie infettive acute e croniche e sulla terapia di infezioni virali e batteriche resistenti agli antimicrobici. Componente del Consiglio superiore di sanità dal 2003 al 2005, nel dicembre 2020 ha assunto la carica di presidente dell’Aifa, subentrando a Domenico Mantoan.

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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