A Padova le aziende investivano in ricerca, ma solo per evadere il Fisco

Giovedì 25 Luglio 2019 di Lino Lava
A Padova le aziende investivano in ricerca, ma solo per evadere il Fisco
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PADOVA - La ricerca industriale è finalizzata ad acquisire nuove conoscenze, mettere a punto nuovi prodotti, processi produttivi o servizi esistenti. La disciplina comunitaria preme sugli aiuti di Stato per la ricerca e lo sviluppo. Tra il 2011 e il 2012 l'Italia si è sopportata un grande peso sul bilancio dello Stato per la ricerca industriale. Con il decreto legge numero 70, del 13 maggio 2011, le aziende che assegnavano commesse di ricerca a strutture qualificate potevano godere di un beneficio a fondo perduto pari al 90 per cento dell'investimento. Il via libera definitivo era stato dato dall'Agenzia delle Entrate con una circolare pubblicata il 29 novembre. Ebbene, adesso c'è il sospetto che centinaia di aziende italiane abbiano affidato commesse di ricerca ad una struttura qualificata soltanto per evadere il Fisco, un'evasione da 45 milioni di euro. In questi giorni gli investigatori  della guardia di finanza stanno compiendo perquisizioni in molte città italiano. Sono coordinati dal pubblico ministero Roberto D'Angelo, della Procura della Repubblica di Padova. E il magistrato è affiancato da funzionari dell'Ufficio antifrode di Roma, dell'Agenzia delle Entrate, che hanno scoperto la colossale evasione. Le aziende sotto inchiesta sono 250 e nel registro degli indagati sono iscritte quasi trecento persone. Le ipotesi di reato, a diverso titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e evasione fiscale. Gli amministratori delle aziende sono indagati per evasione fiscale, mentre l'associazione per delinquere sarebbe stata ideata dagli amministratori di una società padovana qualificata nella ricerca. Si tratta della EidonLab, con sede in città. Nel sito si legge che è un Organismo di ricerca, Research & Tecnology, che si propone di eseguire attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, divulgazione e trasferimento tecnologico. 
Secondo gli inquirenti, un mese dopo l'approvazione del decreto legge del 2011, gli amministratori della società padovana si sono organizzati per truffare lo Stato e fare evadere le aziende che affidavano a loro le commesse di ricerca. E nel sito si legge: EidonLab, avendo acquisito nel 2011 da Eidon, il ramo di azienda relativo alle attività di ricerca e sviluppo, ha dato nuovo impulso alla mission aziendale con l'adozione di paradigmi di tipo open innovation e creando la rete Coin, Collaborative open innovation network. Gli amministratori della società sono l'ingegnere Marco Santoro, la moglie Lucilla Lanciotti, Alessandro Manganelli Di Rienzo e Giampiero Abate. Sono indagati per associazione per delinquere. Per il pubblico ministero D'Angelo e per i funzionari dell'Ufficio antifrode, le commesse di ricerca alla struttura qualificata erano finalizzate solo per l'evasione fiscale. Le 250 aziende sotto inchiesta facevano un investimento normalissimo, davano il 20 per cento alla EidonLab per simulare una presunta ricerca e far passare per prototipo quello che avevano acquistato, e in questo modo potevano godere di un beneficio a fondo perduto pari al 90 per cento della spesa. In altri termini, un credito fiscale con lo Stato. L'elenco delle aziende è lungo. Ma in queste ore circolano già dei nomi. 
I NOMILa Andereani Tributi srl di Macerata è un'azienda che si occupa della riscossione dei tributi per conto degli enti locali. Insomma, una sorta di recupero crediti, nei confronti della pensionata che non aveva pagato la tassa sui rifiuti. Secondo gli inquirenti tra il 2011 e il 2012 la società di Macerata ha evaso 700 mila euro simulando una ricerca di forniture informatiche. Avrebbe invece simulato un credito fiscale di 1 milione e 80 mila euro la Jofa srl, un'azienda di automazione industriale, che ha sede in via Austria a Padova. La società ha un bilancio di oltre 5 milioni di fatturato. La Fvs spa, di Villafranca veronese, industria siderurgica, avrebbe simulato una ricerca sull'impianto per il trattamento dei rifiuti, creando un credito fiscale di 320 mila euro. La Elbi spa, azienda termo idraulica di Limena, nelle cintura urbana di Padova, avrebbe evaso 400 mila euro. Le Officine Meccaniche Venete di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, avrebbero simulato un credito fiscale di 75 mila euro. Secondo gli inquirenti, la EidonLab faceva ricerca in ogni campo. Anche nei caseifici, nei mangimifici e anche in piccole realtà Tra le società sotto inchiesta c'è anche il grande negozio Al Pentolone srl di Albignasego, in provincia di Padova. Un centro dove si acquista di tutto, dalle pentole, agli arredi da giardinaggio, dai lampadari agli elettrodomestici. Ebbene, la EidonLab avrebbe fatto ricerche per un programma gestionale del negozio e la società ha potuto godere di un beneficio a fondo perduto di 140 mila euro. 
Lino Lava
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Ultimo aggiornamento: 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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