Fiocco rosso, il significato del simbolo indossato dai familiari di Giulia Cecchettin ai funerali

Moltissime le persone che hanno risposto all'appello, portando spille e oggetti rossi

Martedì 5 Dicembre 2023
Fiocco rosso, il significato del simbolo indossato dai familiari di Giulia Cecchettin ai funerali

Si sono tenuti oggi a Padova nella Basilica di Santa Giustina i funerali di Giulia Cecchettin. Prima delle esequie, l'appello a indossare oggetti e fiocchi rossi, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Un appello accolto dai familiari di Giulia e da moltissime delle persone presenti in chiesa e fuori.

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Il significato

La scelta del fiocco rosso non è casuale. Il colore rosso è infatti presente in molte campagne di contrasto e di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne. Nonostante le scarpe rosse siano il simbolo principale, negli ultimi anni ne sono stati utilizzati molti altri. La storia delle scarpette nasce in Messico, a Ciudad Juarez, cittadina nota per detenere il triste primato del più alto numero di femminicidi al mondo: negli ultimi trent'anni solo a Juarez sono state assassinate oltre 2300 donne. Qui l'artista messicana Elina Chauvet, per ricordare le donne vittime di violenza, compresa la sorella assassinata dal marito a soli venti anni, nel 2009 collocò in una piazza 33 paia di scarpe da donna, tutte rosse. Per questo ggi sono l'immagine più usata nelle campagne di sensibilizzazione, sulla stampa, nelle installazioni. La panchina rossa, sempre più diffusa e presente nelle città e anche nei paesi, è un altro simbolo della lotta alla violenza di genere: un luogo dove fermarsi, anche seduti, a riflettere.

Ultimamente si è diffusa anche l'abitudine di usare un nastro o fiocco rosso appuntato al bavero di una giacca o come logo nelle campagne di comunicazioni contro la violenza, anche se in realtà il nastro rosso nasce nel 1991 come simbolo internazionale della lotta all'Aids. Declinati in vari colori, vengono chiamati "nastri della consapevolezza" per porre l'attenzione su una causa da combattere. Il rosso è stato poi protagonista di molte campagne social contro la violenza di genere. Nel 2018 l'allora vicepresidente della Camera Mara Carfagna lanciò la campagna "Non è normale che sia normale", dove la stessa ex ministra delle Pari Opportunità si faceva il segno con il rossetto rosso sul volto. Sui social, sul web, sui giornali e in televisione venne trasmesso un video in cui personaggi noti si facevano un segno rosso contro la violenza sotto l'occhio. Ancora oggi di rosso vengono illuminati i monumenti di molte città nella Giornata internazionale di eliminazione della violenza di genere del 25 novembre.
 

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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