Ex macello, ecco il progetto da 4,5 mlioni di euro per farlo rinascere

Mercoledì 30 Agosto 2023 di Mauro Giacon
EX MACELLO - Pronti oltre 4 milioni di euro per farlo rinascere

PADOVA - Quattro milioni e mezzo per far rinascere l’ex Macello in via Cornaro. È la cifra che si ottiene mettendo insieme il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio (1,5) e dei privati (3 milioni) che parteciperanno al futuro bando del Comune, a cui sta lavorando l’assessore alla Cultura Andrea Colasio, per il recupero dell’area e delle sue funzioni. Il più accreditato a vincerlo è il Gruppo Pleiadi una società che sa bene come muoversi per trasformarlo in un museo-esperienziale per bambini e famiglie. Il “Children museum” che gestisce a Verona fa 70mila ingressi all’anno. Qui su una superficie doppia rispetto a quella, potrebbero arrivare a 150mila.
Dunque in quest’angolo delizioso dove si macellavano i bovini, e che negli anni ha ospitato mostre e associazioni potrebbe nascere un parco scientifico per far sperimentare ai bambini il piacere della conoscenza mettendo insieme anche altre realtà come Gruppo Astrofili e Comitato Mura.


IL RESTAURO
Nel Gruppo Pleiadi Lucio Biondaro è il direttore della comunicazione scientifica e relazioni istituzionali; Alessio Scaboro è direttore scientifico e responsabile della didattica. È lui che illustra la proposta la cui bozza era già stata inoltrata per avere i fondi del Pinqua, poi mancati, e che ora verrà reiterata nel bando.

La premessa è che nell’edificio 1 e 2, che si vede nello schema, il restauro con il contributo della Fondazione consentirà di realizzare un bar e una ristorazione affidate a un gestore che il Comune andrà a individuare.


L’INVESTIMENTO
E ora vediamo il resto, «Pensiamo a una cittadella della scienza dedicata ai bambini - dice Scaboro - Per far questo se avremo la concessione vogliamo investire 2 milioni di euro in dieci anni che verranno scalati dall’affitto. I lavori sulla Cattedrale, l’edificio 3, riguarderanno tetti e finestre e la parte impiantistica con bagni e pavimenti con impianto elettrico e di riscaldamento. Sul planetario si interverrà anche per la muratura. Poi ci sarà 1 milione di euro da mettere per l’allestimento e qui ricorreremo ad alcuni bandi di finanziamento».


I CONTENUTI
L’edificio 3 lo pensiamo come il “Science center” un museo interattivo con grandi attrezzature per provare i fenomeni sia nella biologia, nella fisica e nella chimica. Nell’edificio 5a che vorremmo dedicare all’astronomia oltre allo spettacolo dentro al planetario si capirà come funziona un telescopio, come è fatta la luce, o la composizione chimica delle stelle anche qui con macchine. Nell’edificio 5b ci saranno macchine legate all’Ingegneria, costruite con ingranaggi e nastri trasportatori. Per noi l’elemento pratico e sperimentale è il centro dell’esperienza ed è ciò che consente di aumentare la capacità di pensiero e di immaginazione».
«Lo scopo è incentivare lo studio ma anche l’applicazione tecnica per i bambini ma come si vede è un’area dove una famiglia potrà vivere un’intera giornata. Il carattere sarà scientifico e didattico non a caso collaboreremo con l’Università, ma rispetto a un museo classico sarà più divertente perchè cureremo anche la parte ludica».
Uno degli aspetti più significativi sarà il recupero dei proto-computer della collezione di Francesco Piva padre fondatore della Clac, nell’edificio 7. Per sistemare i pezzi ci vorranno 3-4 anni di restauro.


I TEMPI
«Se vinceremo il bando la nostra idea è di proseguire con la bozza del progetto esecutivo che è quasi pronto e di inaugurare entro il 2025». La tempistica è ridotta rispetto al primo intervento perchè non riguarda una serie di altri edifici che saranno lasciati liberi magari per il rientro della Clac all’ex Macello dal 1980, mentre dal 1982 esiste il planetario e dal 1983 una camera iperbarica.

Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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