Da 30 anni alla guida del Suem 118, Andrea Spagna va in pensione: «La mia sfida vinta»

Martedì 9 Maggio 2023 di Elisa Fais
Il direttore del Suem di Padova, Andrea Spagna

PADOVA - Ha visto nascere e crescere quella che oggi è diventata una delle squadre di punta dell’Azienda Ospedale Università di Padova: il Suem 118. Per Andrea Spagna sono stati trent’anni di lavoro in prima linea, sempre in equilibrio tra istanti di adrenalina e responsabilità organizzative no-stop. Dal primo giugno il direttore della Centrale Operativa del Suem (Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica) a 66 anni va in pensione.

Lascia via Giustiniani con il sorriso e la consapevolezza di aver puntato sempre al meglio per i pazienti e per i loro familiari. «Ho seguito passo dopo passo l’evoluzione del Servizio di urgenza ed emergenza medica: dal cambio di approccio, all’innovazione tecnologica - dichiara il dottor Spagna - In Italia il 118 è nato nel 1992, a Padova è partito nel 1996. Essendo specializzato in Anestesia e Rianimazione e avendo iniziato la mia carriera in terapia intensiva, mi è stata affidata sin da subito la direzione della Centrale operativa di Padova. E’ difficile descrivere in poche parole cosa vuol dire dirigere una squadra come questa. Si tratta di un’esperienza unica e totalizzante. Una sfida continua dove c’è spazio per poche parole, precise e chiare, alle quali devono seguire i fatti. Quando ci si deve confrontare con il rischio, la paura, la sofferenza e in generale le emozioni, serve un approccio metodico che trova radici nello studio di protocolli definiti ed esperienza sul campo. L’obiettivo è soccorrere il paziente. Sono convinto che in questo campo non esistano scelte giuste o scelte sbagliate, ma ci sia semplicemente la decisione migliore da prendere».

IL QUADRO 

La squadra del Suem 118 è composta da otto medici di ruolo (specialisti in Anestesia e Rianimazione o in Emergenza Urgenza), trenta infermieri e altri medici del Pronto soccorso e anestesisti che collaborano a turno. Nel 2022 in tutta la provincia di Padova sono state effettuate circa 95 mila missioni di soccorso, ovvero 258 uscite al giorno, e sono state gestite 195mila chiamate. Inoltre sono stati portati a termine 3.700 trasporti secondari. L’attività è in continuo aumento, basti pensare che nel 2000 si registravano 58mila missioni di soccorso e 127mila chiamate. Cruciale anche il ruolo dell’elisoccorso, l’elicottero del Suem nel 2022 ha compiuto 516 viaggi: 440 per soccorsi e 76 per trasporti secondari di pazienti critici da un ospedale all’altro. Anche nei periodi più critici della pandemia Covid, il team ha operato sul territorio instancabilmente. «Trent’anni non sono niente - prosegue Spagna - ma i miglioramenti sono stati enormi sia dal punto di vista della formazione del personale sia delle attrezzature. Ora siamo in grado di portare l’ospedale dal paziente. Nel caso di un’urgenza medica abbiamo a disposizione quasi tutto quello che c'è anche in un pronto soccorso, mentre nel caso di un’urgenza traumatica spesso serve un trattamento chirurgico in ospedale e quindi il nostro compito diventa sostenere le funzionali vitali del paziente».

IL SALUTO

«Lascio con orgoglio una squadra di professionisti di alto spessore, che ringrazio - prosegue il dottor Spagna - e al tempo stesso sono riconoscente alla direzione dell’Azienda Ospedale Università, oltre che alla Regione, da sempre sensibili al nostro operato. Di recente abbiamo inaugurato la rinnovata sede della Centrale operativa, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, grazie ad un investimento complessivo di 1,6 milioni di euro». E poi il pensiero va alla famiglia. «E’ un lavoro in cui non esistono festività, compleanni, orari prestabiliti - ammette il dottor Spagna - chiaramente ci sono dei turni da rispettare, ma il servizio è garantito h24 sette giorni su sette. L’appoggio e la comprensione della famiglia per me è stato molto importante. Ringrazio in particolare mia moglie e i miei due figli: mi sono stati sempre vicini anche nei momenti più difficili». Tra poche settimane il dottor Spagna riporrà la divisa nel cassetto, ma non teme per il futuro. «Coglierò l’occasione per passare più tempo con i miei affetti, compresi i quattro nipoti e coltiverò le mie passioni», conclude Spagna.

Ultimo aggiornamento: 17:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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