Sparò e uccise il ladro, il pm chiede
l'assoluzione: «Fu legittima difesa»

Venerdì 16 Ottobre 2015 di Lino Lava
Sparò e uccise il ladro, il pm chiede l'assoluzione: «Fu legittima difesa»
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CORREZZOLA - È stata legittima difesa putativa. È comprensibile che abbia valutato male la situazione Franco Birolo, tabaccaio giornalaio di Civè di Correzzola, che la notte del 22 aprile 2012 ha ucciso con un colpo di pistola un giovane moldavo che con un complice stava rubando nel suo negozio.



La legittima difesa putativa si verifica quando l'autore del fatto pone in essere una reazione nella supposizione erronea della sussistenza di un pericolo d'offesa ingiusta per un bene proprio o altrui. In tal caso, la giurisprudenza ha precisato che, ai fini dell'operatività della scriminante putativa, è necessario che la convinzione in ordine alla sua ricorrenza sia giustificata da fatti materiali e non origini da una mera percezione soggettiva disancorata da presupposti concreti. Ebbene, secondo il pubblico ministero Roberti la reazione nella supposizione erronea della sussistenza di un pericolo è motivata con il fatto che Birolo è sceso dalla stanza da letto in negozio con la pistola per difendere la famiglia che dormiva al primo piano. Si è trovato davanti la vetrina sfondata e un individuo che portava fuori stecche di sigarette. E, all’improvviso, ha visto nel buio una persona saltare dal bancone alle sue spalle. E lui ha sparato...







Ultimo aggiornamento: 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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