Emergenza Coronavirus: mascherine, il piano per il centro, piazze blindate

Martedì 6 Ottobre 2020 di Gabriele Pipia
Il sindaco Giordani con il manifesto che invita tutti a usare la mascherina
 «Per riuscire a controllare tutti contemporaneamente, il sabato sera in piazza dei Signori servirebbero 600 agenti. Il sindaco sta chiedendo in ginocchio di usare la mascherina, io mi sto sdraiando per terra. Noi stiamo facendo davvero il possibile». Diego Bonavina parla per iperboli, ma rende l’idea. L’assessore alla Sicurezza riceve continuamente segnalazioni di assembramenti in centro storico e ora pensa a rinforzare i controlli. «In questi giorni parleremo con la polizia locale ma anche con polizia e carabinieri. Già nel prossimo fine settimana - annuncia - ci sarà un potenziamento del servizio per far rispettare il più possibile le regole». Mercoledì è in programma il comitato sulla sicurezza presieduto dal prefetto a cui parteciperanno tutte le forze dell’ordine: è stato convocato per discutere del passaggio del Giro d’Italia a Monselice ma sarà l’occasione per mettere a punto anche un nuovo e massiccio piano anti-Covid per la città. 
Ieri in provincia di Padova sono stati registrati altri 15 casi di contagio. I pazienti ricoverati sono 27 (di cui 4 in Terapia intensiva) e le persone in isolamento sono 1.055. Il Comune attende il nuovo decreto del premier Conte che dovrebbe essere pronto tra oggi e domani prevedendo l’uso della mascherina obbligatoria all’aperto. Il sindaco Giordani aveva in ogni caso deciso di giocare d’anticipo e sabato si è pronunciato così: «Attenderò pochi giorni per verificare se dal governo o dalla Regione arriveranno misure che regolano in maniera ancora più prudente l’uso della mascherina anche negli spazi aperti. Passato questo tempo, provvederò io ad assumere delle misure particolari per Padova». Ieri ha aggiunto: «Attendiamo mercoledì, altrimenti agirò io. Per il bene della città, non per il consenso». 
Il sindaco di Saonara Walter Stefan, presidente della Conferenza dei 17 Comuni metropolitani, è pronto a chiedere a tutti i colleghi di adottare la stessa ordinanza: «Ricevo anche tante segnalazione anche di mamme assembrate al parco mentre i bambini giocano». A Palazzo Moroni sono ore di riflessione. Meglio il “modello Bologna”, con le mascherine obbligatorie in centro storico nel weekend, o il “modello Lazio”, con le mascherine all’aperto sempre e ovunque? Alla fine a decidere per la seconda opzione probabilmente sarà il governo con il nuovo Dpcm. 
Il fine settimana appena passato, dunque, è stato l’ultimo senza obbligo di mascherina. Dalla scorsa primavera è in vigore anche il divieto di assembramenti ma, di fatto, sembrano essersene dimenticati tutti. Per accorgersene basta passeggiare alle nove di sera tra le strade del Ghetto dribblando i capannelli di ragazzi davanti a enoteche e osterie. Dentro i locali portano tutti la mascherina ma in strada lo scenario è ben diverso. Situazione identica in piazza dei Signori: il salotto della città è stracolmo di giovani ma la mascherina non ce l’ha quasi nessuno. Baci, abbracci e birre scambiate come se niente fosse. Stessa storia in piazza Duomo, dove sotto i portici i giovani ballano e bevono senza minimamente preoccuparsi dei contagi. Una macchina dei vigili è ferma coi lampeggianti accesi, ma nessuno sembra badarla. «Mettete la mascherina, abbiate rispetto degli altri» dice a voce alta una signora facendo zig-zag tra i ragazzi all’Arco Vallaresso. Qualcuno ride, altri abbassano la testa. Nessuno, comunque, mette la mascherina. 
Il Comune sta lanciando una nuova campagna con oltre 200 manifesti che saranno affissi in tutti i quartieri invitando ad usare la mascherina. «Indossarla è un atto d’amore per se stessi, per gli altri e per la città. Il virus c’è ancora e i contagi salgono - evidenzia il sindaco Giordani - Chi nega il virus ci mette tutti in un gravissimo pericolo. Ben vengano i controlli: ci sono e li intensificheremo ma con la sola repressione non andremo lontano e solo se tutti facciamo la nostra parte ne usciremo». Il prossimo weekend si vedranno in ogni caso più controlli: «Le dotazioni aggiuntive di forze di polizia non si comprano al supermercato - avverte il prefetto Renato Franceschelli - ma di sicuro noi facciamo il possibile». 
Ultimo aggiornamento: 08:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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