Esplode il contagio Covid fra i bambini e i ragazzi, ma in agguato c'è anche il virus sinciziale

Lunedì 29 Novembre 2021 di Elisa Fais
Personale al lavoro nella rianimazione centrale

​PADOVA - Esplode il contagio tra bambini e ragazzi nel padovano: con l’arrivo dei primi freddi si moltiplicano i casi di Covid. Lo dicono i numeri. Nei punti tampone dell’Azienda ospedaliera il tasso di positività tra i minori è infatti più che raddoppiato in meno di un mese: se ad ottobre ci si fermava al 4,41% sul totale dei test processati, nei primi 23 giorni di novembre si arriva già al 9,22%.

I più piccoli, infatti, sono in grado di diffondere il virus molto più facilmente sia attraverso il contatto con i grandi, come i loro familiari, sia attraverso i coetanei, ad esempio in aula o durante altre attività come il gioco e lo sport. Lo stesso vale per gli adolescenti, che ormai sono tornati a condividere molti momenti di socialità, dalla scuola al tempo libero. Le temperature rigide di queste ultime settimane, inoltre, hanno contribuito a far circolare maggiormente l’epidemia. 


IL CONFRONTO
Nei Covid point di via Giustiniani, chiamati anche “punti blu", dove accedono i bimbi o i ragazzini con sintomi sospetti o coloro che avuto contatti stretti con un positivo (test gratuiti con prescrizione). A novembre sono arrivati 3.003 bambini e ragazzi tra zero e 18 anni. Tra questi, 277 sono risultati positivi al Covid. A ottobre, invece, su 3.990 test eseguiti sono emerse 176 positività.  Analizzando invece il dato complessivo di tutti i tamponi rapidi e molecolari dei minori di 18 anni processati in Azienda ospedaliera - che includono il triage del pronto soccorso, i ricoveri, i green pass per viaggi o attività ricreative, oltre all’ospedale Sant’Antonio - si contano 511 positivi su 7.306 test (pari al 6,99%) a novembre e 207 positivi su 7.539 test (pari al 2,75%) a ottobre. In questo caso il tasso di positività è addirittura triplicato. 


L’ESPERTA
«Quando i genitori hanno dei sospetti, la cosa migliore da fare è rivolgersi al pediatria di libera scelta – spiega la professoressa Liviana Da Dalt, direttore del Dipartimento di Salute della donna e del bambino – e chiedere un consiglio sul da farsi. Dopodiché rimane fondamentale il rispetto delle misure di sicurezza, soprattutto da parte degli adulti visto che non sempre è facile con i più piccoli. Dall’utilizzo della mascherina e igienizzazione delle mani, al distanziamento. L’Ema si è già pronunciato, ora attendiamo il via libera definitivo di Aifa per l’estensione della vaccinazione antiCovid anche ai bambini tra 5 e 11 anni».
LA CAMPAGNA
Rimane cruciale, dunque, il ruolo del vaccino anche in ambito pediatrico. Attualmente su 70.104 ragazzini tra 12 e 19 residenti a Padova e provincia, 51.319 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino (pari al 73,2%). Sono ancora senza scudo protettivo in 18.785, ovvero il 26,8%. Su 513 bimbi in condizioni di fragilità, eleggibili per la dose booster, ne sono stati vaccinati 261. Tra pochi giorni saranno inclusi nella campagna vaccinale contro il Covid anche i bambini tra 5 e 11 anni: sul territorio dell’Euganea si parla di almeno 50 mila piccoli candidati. Giocheranno un ruolo fondamentale i pediatri di libera scelta, che potranno vaccinare direttamente nei loro ambulatori. In più, saranno dedicate delle corsie preferenziali negli hub vaccinali del padovano. Le vaccinazioni cominceranno in Italia non appena si esprimerà anche l’Aifa. Il prossimo comitato tecnico scientifico è fissato dall’1 al 3 dicembre. 


I CASI
L’incidenza del virus tra bimbi e ragazzi continua a salire. Gli ultimi dati diffusi dall’Ulss 6 Euganea dicono che il 23% di tutti i casi positivi riscontrati nella settimana che va dal 18 al 24 novembre, rientra nella fascia tra zero e 19 anni. Un dato che si riflette anche nella vita scolastica. Il virus si fa strada nelle aule: al momento sono 132 le classi sotto sorveglianza e salgono a 86 le classi in quarantena con la presenza di più di due studenti positivi. Complessivamente sono 218 le comunità scolastiche monitorate. 


L’ALTRO VIRUS
Non c’è solo il Covid a mettere in allarme la Pediatria di Padova. Sale ancora la preoccupazione per il virus sinciziale, tipico del periodo freddo, ma che in questa stagione si sta dimostrando particolarmente aggressivo soprattutto nei bambini entro l’anno di età. Nell’ultimo mese e mezzo sono stati ricoverati in via Giustiniani già un centinaio di bimbi, lo stesso numero che si registra in genere da ottobre a marzo. «Al Pronto soccorso pediatrico stiamo facendo fronte a un’ondata di accessi per sintomi tipici – sottolinea la professoressa Da Dalt -Al momento il virus sinciziale ci preoccupa più del Covid, i ricoveri sono in aumento». 

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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