Il segretario di Stato Vaticano Parolin a Cittadella per la beatificazione di suor Carola

Il miracolo riconosciutole riguarda il ritorno alla vita dopo 30 minuti di arresto cardiaco del neonato Msafiri Hilary Kiama, dopo la preghiera di suor Katherine rivolta a suor Maria Carola

Lunedì 22 Maggio 2023 di Michelangelo Cecchetto
Il segretario di Stato Vaticano Parolin a Cittadella

CITTADELLA (PADOVA) - «Quella di oggi è una visita storica, con lei qui oggi è rappresentata la Chiesa intera. È un grande onore ringraziare il Signore per questo giorno straordinario». Così l'arciprete della parrocchia dei Santi Prosdocimo e Donato di Cittadella Luca Moretti, prima della celebrazione officiata ieri mattina in duomo dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano. Eucarestia di ringraziamento per la beatificazione di suor Maria Carola Cecchin, al secolo Fiorina.

Prima beata cittadellese.

La beatificazione

La cerimonia il 5 novembre scorso in Kenya, dove ha svolto servizio missionario. Era della congregazione delle Suore del Cottolengo di Torino, presenti con una delegazione assieme alla postulatrice suor Antonietta Bosetti. Nata il 3 aprile 1877, il miracolo riconosciutole riguarda l'immediato, completo e duraturo non spiegabile scientificamente ritorno alla vita dopo 30 minuti di arresto cardiaco, del neonato Msafiri Hilary Kiama, dopo la preghiera di suor Katherine rivolta a suor Maria Carola. Era il 14 aprile 2013. Della beata non c'è la tomba essendo spirata nel viaggio di rientro in Italia, il 13 novembre del 1925 a 48 anni, a bordo di un piroscafo che navigava sul Mar Rosso nelle cui acque fu gettato il corpo essendo impossibile conservarlo.

La mattinata

Una mattinata intensa per il cardinale Parolin, originario di Schiavon nel Vicentino, che in chiesa ha poi benedetto il fonte battesimale ed il quadro della beata, ha incontrato nella Casa del capitano il sindaco Luca Pierobon con la Giunta, il consigliere Giuseppe Pan in vece del presidente regionale Luca Zaia, i delegati delle categorie economiche locali rappresentati da Omer Vilnai ed i responsabili cittadellesi di carabinieri, guardia di finanza, polizia locale e vigili del fuoco, ha visitato il camminamento di ronda sulle mura benedicendo dall'alto Cittadella ed ha conosciuto, guidato dall'arciprete, le pregiate testimonianze artistiche della fede conservate nel Museo del duomo in piazza del Sagrato.

Sicurezza

Imponente, ma discreto, il servizio di sicurezza assicurato dall'Arma dei carabinieri. Il segretario di Stato non si è risparmiato: ha parlato con i fedeli, con i cittadini incontrati nella breve passeggiata in centro, ringraziato ognuno dei militari in servizio nelle ore della sua visita, svoltasi in un clima di grande cordialità. Una persona gli ha augurato di essere lui il prossimo pontefice, "penso proprio di no", ha risposto sorridendo, ricordando come Papa Francesco sia informato della sua presenza a Cittadella e che gli porterà la preghiera ed il caloroso saluto della città murata. «Suor Carola ha tradotto il Vangelo in opere. Traduzione impegnativa ma è la più bella è un passo della riflessione del cardinale Parlando dei santi ci vengono in mente le opere buone e le virtù eroiche. Sembra rappresentino anime elette separate dalla nostra dimensione. Pensiamo di essere fatti di una pasta diversa. Ricordare nella sua terra suor Carola, ci indica che la santità non è irraggiungibile. Suor Maria Carola è passata per queste vie. La santità non è nell'iperuranio, scorre nelle strade della nostra vita quotidiana. In suor Maria Carola la grazia si espresse secondo l'indole della nostra gente: metodica, discreta, operosa e pronta a fare sacrifici. Era così anche Giovanni Paolo I». Sottolineata la vocazione della beata, non accolta dalle suore di Vicenza, lo è stata da quelle torinesi. «Come ha detto don Luca, facciamo della santità lo scopo della nostra vita. Chiediamo alla beata di farci da guida».

Il futuro

Nell'incontro istituzionale sono stati sottolineati il fare comunità ed il ruolo dei giovani. «La cultura dominante è quella dell'individualismo. Non è che i giovani siano insensibili, vediamo il volontariato, occorre metterli in comunione. Come dice Papa Francesco, non dimenticate le radici, sono la linfa, la base, della comunità civile e dei valori religiosi che sono una grande motivazione per l'impegno sociale. Il Vangelo dice che dobbiamo spenderci per gli altri, so che nel mio paese nessuno voleva fare il sindaco». 

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