Montagnana. L'impresa funebre cerca personale, arrivano oltre 100 domande. «Abbiamo anche donne»

Spiegano i titolari: «Il profilo di chi ci contatta è piuttosto ampio. Va dai 18 ai 42 anni e coinvolge indifferentemente uomini e donne»

Lunedì 9 Gennaio 2023 di Giovanni Brunoro
L'impresa funebre Boraso cerca personale

MONTAGNANA - Oltre cento curriculum in poche ore per l’impresa funebre “2.0”. Si sono riempite di e-mail le caselle di posta dei soci di Boraso, storica casa di onoranze funebri a Montagnana. È bastato un annuncio su Facebook per scatenare la valanga di messaggi da ogni parte del Veneto: «Cerchiamo nuove figure da inserire nella nostra squadra. Non è necessaria alcuna esperienza». Requisiti richiesti? Flessibilità di orari, serietà, buona forza fisica e attitudine ai rapporti personali. Poco conta che i titolari preferiscano candidati delle zone limitrofe: si sono fatti avanti anche da Porto Tolle.

Difficilmente figure così distanti potranno spuntarla, ma ciò dimostra che i ragazzi di oggi se le condizioni sono buone si dicono pronti a rimboccarsi le maniche.

Cercasi personale: ecco chi si è presentato

Racconta Carlo Altobello, uno dei tre soci dell’impresa: «Il profilo di chi ci contatta è piuttosto ampio. Va dai 18 ai 42 anni e coinvolge indifferentemente uomini e donne. Del resto, siamo stati i primi a inserire nel nostro team una ragazza, che ora segue i funerali assieme a noi. La sua sensibilità è molto apprezzata». Fino ad oggi, si era abituati a vedere le onoranze funebri come un settore esclusivamente maschile, con uomini rigorosamente in completo scuro. Anche questo luogo comune è destinato a sgretolarsi in una società sempre più aperta e che guarda alla sostanza: «Una donna, anzi, sa dare un po’ di sensibilità in più e quell’empatia che i parenti dei defunti apprezzano molto». Anche il titolo di studio è secondario: è necessaria però «la voglia di esserci, di far squadra e di capire che in questo lavoro non ci sono sabati e domeniche».

La casa funeraria

Da qui a fine anno saranno selezionate tre figure: una per il trattamento delle salme, una per la comunicazione e una per la reception. Perché l’intento di Boraso è quello di superare il concetto tradizionale di impresa funebre ed espandersi. A breve, infatti, i soci Carlo Altobello, Tarcisio Berto e Luca De Battisti apriranno a Montagnana una casa funeraria: si tratta di un’esperienza mutuata dall’America, dove le Funeral homes sono molto diffuse e coniugano i classici servizi con quelli dell’obitorio. Gli impresari vanno a prendere le salme dalle case di riposo o dagli ospedali e le portano nella loro struttura, attrezzata per conservarle al meglio e consentire le visite dei loro cari. In un territorio dove il vecchio ospedale è stato chiuso e l’obitorio più vicino è a Schiavonia - che dista 35 minuti di auto - l’esigenza di offrire questo servizio è particolarmente avvertita. «Anche perché non esporremo le salme 24 ore prima del funerale - spiega Carlo - Ma per un lasso di tempo più lungo e daremo massima flessibilità e privacy ai visitatori».

La casa funeraria di Boraso sorgerà in via Frassenara, zona borgo S. Zeno, vicino all’ex discoteca Parioli. Servirà i 10 Comuni del Montagnanese e avrà una superficie di 1500 metri quadri: «Sarà una delle più grandi del Veneto». In zona c’è già una casa funeraria, la De Venz di Merlara, segno inequivocabile che quel territorio ha bisogno di risposte anche nei momenti più dolorosi. Per fare tutto questo, servono forze fresche. Lo hanno capito bene gli attuali titolari di Boraso, che nel 2006 hanno rilevato l’attività del capostipite Giorgio mantenendone il nome. «Noi siamo una realtà appetibile, tanti desiderano lavorare con noi perché creiamo squadra - ribadisce Altobello - Ora non intendiamo soprassedere sulla qualità comunicativa, soprattutto in veste social». Dalle epigrafi affisse davanti al municipio all’annuncio su Facebook: anche questo aspetto è in rapida evoluzione. Quanto all’inquadramento, i dipendenti della casa funeraria avranno un part-time, mentre chi si occupa delle cerimonie firmerà un indeterminato a chiamata. Sembra un ossimoro, ma è tutto previsto dal contratto collettivo nazionale. 

Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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