Boom dei centri estivi, molti in lista d'attesa: prezzi da 70 euro fino a 200

Venerdì 23 Giugno 2023 di Marco Miazzo
Le attività

PADOVA - Chiudono le scuole, inizia l’estate, aprono i centri estivi e a Padova l’offerta è garantita per tutti i giorni di vacanza, fino all’8 settembre. Sono circa 3.500 i bambini e ragazzi iscritti alle attività proposte da parrocchie ed enti privati e molti altri sono in lista d’attesa.

Venti i centri estivi convenzionati con Palazzo Moroni, che per venire incontro alle famiglie padovane fornisce un contributo settimanale per chi ha un Isee fino a 8.500 euro: il contributo è erogato per un massimo di quattro settimane con massimo 40 euro a settimana con il servizio mensa e 20 senza. Circa 200 i bambini le cui famiglie hanno chiesto il contributo del Comune mentre altri 233 godono della copertura totale poiché seguiti dai servizi sociali. Senza contributo le rette vanno dai 55 euro a 110 euro a settimana, a seconda che ci sia il pranzo e che l’orario sia fino alle 12.30 o fino alle 16. Prezzi più accessibili per i campus organizzati dalle scuole e i grest parrocchiali che si aggirano sui 70 euro a settimana. Tra le proposte del privato prezzi fino ai 200 euro a settimana se ci sono attività tecnologiche o cura degli animali o corsi di inglese. Mentre per i più piccoli che frequentano gli asili comunali la cooperativa TerrA garantisce il servizio in cinque asili a San Carlo, Palestro, Crocifisso, Sacra Famiglia e Stanga. A partecipare 300 bambini, circa un terzo di tutti gli iscritti agli asili comunali. Previsto il servizio di assistenza ai portatori di handicap, già in 73 verranno seguiti da un Oss.

L’ASSESSORA PIVA

«I centri estivi sono sempre più importanti - spiega Cristina Piva, assessora alle politiche scolastiche - Forse servirebbe una maggiore attenzione per i bisogni delle famiglie, certo lo Stato sostiene ma i fondi sono esigui. Per come la vedo io bisognerebbe mettere un centro estivo all’interno di ogni quartiere, usando gli edifici scolastici e alzando la soglia Isee per il contributo, così si potrebbe raggiungere una quota ancora più ampia di ragazzi che non possono andare in vacanza e magari si ritrovano l’estate con nulla da fare, il tempo vuoto è un peso educativo che è importante colmare - continua l’assessora - Oggi si riesce a garantire il servizio tutta l’estate anche grazie all’elogiabile contributo delle parrocchie con i grest, ma anche alcune scuole si sono organizzate».

LE PARROCCHIE

«Il grest è una proposta pastorale presente in tutte le parrocchie, anche le più piccole - spiega Don Paolo Zaramella, direttore dell’ufficio pastorale giovani - Questo è possibile grazie al volontariato, mai meno di 100 persone, tra cui una quarantina di animatori adolescenti. Il grest risponde ad un’esigenza di servizio delle famiglie e una proposta pastorale che mostra il volto di una chiesa accogliente ed un vangelo che è festa e vita». A garantire un servizio continuativo i centri estivi più strutturati: il Cus Padova offre un servizio no stop a cui ci si può iscrivere nell’arco di tutta l’estate. Ad oggi sono 680 gli iscritti, ma si attendono cifre paragonabili a quelle dell’anno scorso, quando frequentarono il Cus in 2.275, record assoluto. Per il Cus i costi sono rimasti gli stessi: da 100 a 120 euro a settimana. Altri centri sono il Musme e Parco Fenice dove i costi sono più alti a fronte di attività didattiche scientifiche e digitali. Affianco alle proposte classiche realtà innovative come le fattorie didattiche con animali e attività nella natura, come l’associazione Pegaso al Parco delle farfalle che organizza attività con i pony, ma anche “Il giramondo” che a fine agosto propone attività per bambini di ogni provenienza guidate da mediatrici culturali, per favorire tramite il gioco l’integrazione.

Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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