PADOVA - Il progetto è definitivo. E i 5 milioni e 300 mila euro necessari per portare a compimento lo stralcio sono già in cassa, messi a disposizione dal governo per investimenti di rigenerazione urbana. Sono imminenti, quindi, i lavori nell’ala nord del Castello Carrarese, che interesseranno il primo e il secondo piano, dove ci sono 3mila metri quadrati che verranno destinati alle esposizioni di design e arte contemporanea. L’altro ieri, infatti, su proposta dell’assessore alla Cultura Andrea Colasio, la giunta ha approvato la delibera che autorizza l’affidamento dei lavori di questo step. Riguarderanno anche l’installazione di un impianto particolare di microclimatizzazione per salvaguardare al massimo le opere esposte. L’avvio del cantiere è una tappa fondamentale per il recupero totale del complesso trecentesco che sarà definitivamente ultimato tra circa tre anni, mentre per mettere a punto gli allestimenti ce ne vorrà poi un altro. Ma l’apertura al pubblico avverrà prima e riguarderà inizialmente proprio questa porzione di edificio situata sul lato della Chiesa di San Tomaso.
Poi si renderà necessario un ulteriore intervento, del costo di circa 800mila euro, per chiuderla con delle vetrate, come concordato con la Sovrintendenza su proposta dell’architetto Marco Raposelli che sta seguendo appunto i passaggi progettuali, assieme a Domenico Lo Bosco capo settore dell’Edilizia Monumentale, e un ulteriore milione e 200mila euro per il pianterreno da dedicare al Trecento.
I PARTICOLARI
Non c’è dubbio che quella a nord sia la parte strategica del Castello, in quanto ci sono i cicli affrescati più significativi nella cella 77, e poi perchè al suo interno troveranno posto opere di arte contemporanea di altissimo livello: lo stesso Colasio sta trattando con il più importante collezionista d’Europa, il quale ha esternato tramite i suoi legali l’interesse a trasferire lì i pezzi di maggior pregio della raccolta.
Il prossimo passaggio, dunque, sarà la pubblicazione del bando e, trattandosi di un progetto integrato, la ditta che si aggiudicherà i lavori dovrà anche predisporre l’elaborato esecutivo. I cantieri saranno focalizzati sull’impiantistica e sull’allestimento funzionale.
LA CONFIGURAZIONE
La suddivisione degli spazi, intanto, è stata definita. L’ala sud, che si affaccia su Riviera Tiso da Camposampiero, accoglierà la Collezione Bortolussi, con i suoi 3mila pezzi di design contemporaneo, messi insieme tra gli anni 50 e 90, e le creazioni dei maestri della Scuola Orafa Padovana. Ancora a sud, tra il corpo principale e la cinta muraria del carcere, la superficie diventerà un grande prato, parte del quale servirà da plateatico per le strutture ricettive previste nell’edificio successivo, in direzione ovest. Il cortile centrale, infine, ospiterà manifestazioni all’aperto.
I COSTI
Finora sono stati spesi 15 milioni di euro, somma che era stata messa a disposizione da Comune, Mibact e Fondazione; poi 5 milioni e 400mila euro è costato il primo stralcio dei lavori in fase di ultimazione sull’ala sud; adesso per il secondo, sulla zona a est, servono 5 milioni e 100 già disponibili, oltre ai 2 per il lato nord da reperire. Il Comune, tra l’altro, è tenuto a tener fede all’impegno preso con il Ministero che gli ha trasferito la proprietà del bene, vincolandolo, nell’arco di 11 anni, a tutelarlo e a renderlo fruibile.
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