Misure restrittive per il coronavirus, rivolta anche nel carcere di Padova

Martedì 10 Marzo 2020
Misure restrittive per il coronavirus, rivolta anche nel carcere di Padova

Anche in carcere a Padova, come in tanti altri istituti detentivi nel resto d'Italia, domenica si è verificata una protesta che ha coinvolto una quarantina di detenuti che hanno gettato all'aria brandine, hanno dato fuoco a lenzuola e distrutto tavoli ed ora sono scattate le indagini per individuare i responsabili.

Motivo della protesta le misure restrittive sulle visite imposte per la prevenzione del Coronavirus. La rivolta è iniziata alle 20 ed è finita, dopo una trattativa con il direttore del carcere, attorno alla mezzanotte. Né i detenuti né gli agenti sono rimasti feriti.

Rivolta in carcere, i detenuti appiccano il fuoco e la polizia circonda Santa Maria Maggiore a Venezia

La bagarre si è scatenata al quarto piano del Due Palazzi dove si trovano detenuti comuni spesso stranieri, non occupati nelle attività del carcere. I detenuti protestavano contro le misure di prevenzione del Governo che ha azzerato le visite dei famigliari senza che però il carcere mettesse in atto misure alternative come la possibilità di telefonare a casa, o scrivere o avere comunque notizie dai parenti. «Si tratta solo di avere un po' di pazienza e tutte le misure alternative alle visite saranno adottate dalla direzione - spiega Giampietro Pegoraro - ci sarà per tutti la possibilità di accedere a mail, telefonate e anche colloqui skype, serve solo un pò di pazienza perché la macchina dell'organizzazione si metta in moto».

Le indagini per accertare le circostanze degli eventi e i responsabili dei danneggiamenti sono affidate alla polizia penitenziaria.

Quanto alla sicurezza per evitare possibili contagi fuori dal Due Palazzi sono state installate delle tende mobili dalla protezione civile per misurare la temperatura e adottare ogni misura di prevenzione per chiunque entri in carcere.

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