Giornata mondiale dell'acqua, Etra: «Non possiamo attendere, difendiamola»

Sabato 21 Marzo 2020
AMBIENTE Etra partecipa alla giornata mondiale dell'acqua il 22 marzo

«Non possiamo permetterci di aspettare. L’acqua può aiutare a combattere i cambiamenti climatici. Ognuno ha un ruolo da svolgere». Nonostante l'emergenza Coronavirus, l'Etra fa proprio l'appello delle Nazioni Unite e parteciperà alla giornata mondiale dell'acqua in programma domani 22 marzo. Le iniziative programmate in tutti i paesi ricordano, infatti, che i cambiamenti climatici possono incidere sul ciclo dell’acqua, causano eventi meteorologici estremi, minacciano la biodiversità. «Dal canto suo – osserva un comunicato diffuso dall'azienda - Etra protegge con tutte le tecniche più all'avanguardia l'acqua che è deputata a gestire. Il servizio di acquedotto raggiunge quasi 595.000 abitanti nelle province di Padova, Vicenza e Treviso, mettendo in rete oltre 35 milioni di metri cubi di acqua l'anno, totalmente provenienti da falda o sorgente. I controlli analitici  ormai sono arrivati a ben 50.000 all'anno».
«Il Veneto è una delle regioni più ricche di “oro blu” – spiega il presidente Andrea Levorato -, le sue falde acquifere costituiscono una delle riserve idriche più importanti d’Europa, sia per potenzialità che per qualità, e proprio le acque sotterranee sono la fonte principale di acqua per il servizio idrico gestito da Etra ma non per questo dobbiamo abbassare la guardia. Il mantenimento di standard qualitativi elevati per distribuire l’acqua richiede la nostra costante attenzione nella sicurezza dei punti di captazione, nei controlli analitici, nell’evitare al massimo gli sprechi e le perdite: questo avviene grazie al nostro Piano di Sicurezza Acquedotto».
Al contempo «Cresce l’attenzione verso la protezione delle fonti idriche: dal punto di vista qualitativo e quantitativo le acque sotterranee presenti all’interno del bacino di gestione del servizio idropotabile della società necessitano di continui interventi di tutela. Il livello della falda dipende essenzialmente dalla quantità delle precipitazioni e dalla portata del fiume Brenta, che nell’alta pianura ha effetti sia sulla circolazione idrica sotterranea sia sulle caratteristiche dell’acqua».
«Non può mancare, infine, l'invito a utilizzare l'acqua di rubinetto perchè all’opposto di quanto si pensa comunemente,  non ci sono rilevanti differenze qualitative rispetto alle acque in bottiglia, dato che sono spesso prelevate dalle medesime fonti e non subiscono trattamenti diversi.

L’unica differenza conclude Levorato - è che nell’acquedotto vengono aggiunte piccole percentuali di cloro per garantire la disinfezione dell'acqua e mantenere la qualità microbiologica in tutta la rete di distribuzione. Un litro d’acqua di rubinetto costa circa 130 volte in meno di un litro d’acqua imbottigliata e si riceve direttamente a casa, senza produzione di plastica, senza i costi di trasporto e quindi senza impatto ambientale. Nel prezzo sono compresi il servizio di fognatura e depurazione e le decine di migliaia di controlli effettuati: la chiusura del ciclo idrico integrato comporta infatti anche la raccolta dell’acqua potabile e il suo trattamento, affinché i nostri scarichi non inquinino l'ambiente».

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