Parcometri in Val Visdende: debutto con proteste per l'aumento delle tariffe

Lunedì 11 Luglio 2022 di Yvonne Toscani
I regolieri e uno dei dieci parcometri
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SANTO STEFANO - Si infiamma la polemica sui dieci parcometri e, soprattutto, sulle tariffe per sostare in uno degli undici parcheggi della Val Visdende. Da una parte il territorio che, a parte alcuni casi isolati, fa quadrato attorno alla scelta delle Regole e dei Comuni di rivoluzionare la modalità di incasso dei ticket, mandando in soffitta la “stanga”. Dall’altra i turisti, presi tra il rimpianto della formula precedente e il rincaro della quota giornaliera, salita del 60 per cento, passando dai 5 euro degli ultimi anni agli 8 della stagione in corso. In molti hanno fatto i conti nelle proprie tasche ed hanno visto lievitare il prezzo di una giornata trascorsa nella ridente valle, spesso andando a funghi. Tra un permesso e un biglietto, magari con l’aggiunta del caro diesel o benzina, per molti l’uscita rischia di trasformarsi in un salasso. Ed immancabili scattano gli inopportuni confronti con altre località, tanto del Bellunese quanto della vicina Pusteria. Commenti che si stanno riversando nelle piazze reali e virtuali, comprese le pagine ufficiali che si occupano della Val Visdende e con minacce di salutare con un addio l’anfiteatro naturale. Critiche che travolgono anche la modalità con cui il Comelico fa turismo e che riesumano antiche polemiche tra locali e turisti. Alle lamentele, però, i cittadini comeliani rispondono a tono, alzando gli scudi. “Chi ama la Val Visdende dovrebbe sostenere il suo miglioramento anche pagando i parcheggi, come dovunque – commenta Paola De Bernardin, propositiva animatrice di eventi ed attività di San Pietro –. Se siamo arrivati a questi livelli è perché in passato sono stati fatti troppi abusi: è inutile negarlo. Non è nemmeno possibile pensare che le cose non cambino, chi amministra sta cercando di risolvere con l'unica maniera possibile la gestione della valle, che resta la vera protagonista, con la sua fragilità dopo Vaia e la sua bellezza. Se mettessimo via gli individualismi e riflettessimo, forse, gli otto euro peserebbero di meno”. “Tutte le novità – commenta il sindaco di San Pietro, Manuel Casanova Consier – portano dei malumori. Il punto di partenza è la necessità di tutelare la valle dal punto di vista ambientale e paesaggistico. L’altopiano forma un quadro naturale di non comune bellezza e presenta numerosi punti di vista accessibili al pubblico dai quali è possibile ammirare un ampio e profondo panorama: per questo è meta di numerosi turisti ed è doveroso disciplinare la circolazione e la sosta durante la stagione turistica estiva”. Nel frattempo sono state definite e chiarite le tariffe, il cui minimo è stato fissato in un euro: un’ora per auto, camper e moto equivale ad 1,5 euro; il parcheggio giornaliero 8 euro; il settimanale 42, il mensile 80, lo stagionale 180, la sosta di bus e corriere 50 euro al giorno. In tutte le aree designate (Zima Cianà 1, all’ingresso della valle; Zima Cianà 2, nei pressi dell’albergo Gasperina; Val dla Gedia; Costa d Antola; Pra Marin; La Fita; Pra Dolin; Pra dla Frata, che condivide la “colonna” con la precedente o la successiva; La Zaina; Pra Zividela e Bivio Ciadon), il pagamento è obbligatorio. Non si può, invece, sostare in un'area di Pra Marino, a valle della chiesetta, utilizzata ancora per lo stoccaggio dei tronchi di Vaia, né in quella vicino all'ex locanda alpina, poiché zona di cantiere edile. In questi primi giorni della formula innovativa, in attesa che la nuova modalità venga recepita e gli automobilisti si organizzino, sul fronte del controllo si sta procedendo con la prevenzione piuttosto che con la repressione. La conta delle multe elevate finora dalla polizia municipale si attesta, infatti, complessivamente sotto la quota delle venti e riguarda i casi di permanenza temporale estrema.

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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