Veneggia, commercianti in ansia: col ponte chiuso clientela giù anche del 30%

Martedì 13 Febbraio 2024 di Daniela De Donà
Veneggia, commercianti in ansia: col ponte chiuso clientela giù anche del 30%

​BELLUNO - Deviazioni e divieti alla Veneggia, con ricadute anche a livello commerciale. Il primo febbraio il progetto per mettere in sicurezza il ponte sul Rio Cusighe è diventato attuativo e, dopo due settimane, una verifica dello stato dell’arte” rivela qualche riflesso negativo, forse niente di imprevedibile, ma comunque la situazione crea problemi. Da una parte vi è la sofferenza, per la contrazione della clientela, che ha portato una macelleria a chiudere (prendendosi alcuni giorni di ferie). Dall’altra c’è chi pazienta, consapevole che l’opera è migliorativa in nome della sicurezza di tutti.

POCA GENTE A CENA

Alla pizzeria “Pizzicotto” - da cui comunque si può accedere dal centro commerciale Mega - la ricaduta, in termini di tavoli occupati, si è vista: «Meno gente, sia a pranzo sia a cena. Il calo, specialmente alla sera, è stato evidente la settimana scorsa, molto di più per cena – spiegano – per fortuna non mancano i lavoratori che, dagli uffici limitrofi, abitualmente fanno qui la pausa pranzo». Fanno il punto anche Beppe e Christian Savalli, rispettivamente titolare e direttore del centro Expert-Idea Musica: «Sicuramente abbiamo registrato un flusso di gente inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a spanne intorno a un 20 per cento in meno». Savalli, peraltro, vuole vedere rosa all’orizzonte: «La sensazione è che nelle prossime settimane andrà un po’ meglio per tutti. I bellunesi ora hanno solo bisogno di tempo per abituarsi alla nuova viabilità dove, effettivamente, a essere decisamente carente è la segnaletica. Da noi, va detto, si può arrivare senza alcun problema, visto che, in sostanza, è chiuso solo il ponte».

BANDO ALLE POLEMICHE

Nessuna vena polemica nelle parole di Albert Kryptos, titolare della birreria-ristorante-pizzera Excalibur: «Quello del ponte era un intervento necessario, speriamo che facciano un buon lavoro e finiscano in tempo». Sulla perdita di clientela collegata al girotondo stradale così commenta: «Forse mancano un po’ i clienti di passaggio che cercano alternative, ma è difficile quantificare – precisa Kryptos che, dopo 18 anni vissuti nel locale, anche da direttore, dal primo dicembre 2023 è titolare del pub -. Non so, infatti, se il calo va collegato direttamente alla chiusura della strada e del ponte: è un dato di fatto che febbraio, almeno fino al 15, è un mese in cui si lavora sempre meno rispetto a novembre, dicembre e gennaio».

TEMPISTICHE PREOCCUPANTI

Tornano all’interno del centro commerciale Mega, ecco Lucia – all’erboristeria Mondo Verde – che afferma di avere «un terzo in meno di clientela che frequenta il negozio», e che la gente «brontola perché con il giro di strade e le immissioni si perde tanto tempo». In linea il parere del responsabile del negozio di abbigliamento Sorelle Ramonda: «Il disagio è oggettivo e ci spaventa lo stop di due mesi: arrivare al Centro commerciale non è complicato, ma è un calvario uscirne. I clienti sono arrivati nei primi giorni dopo la chiusura del ponte, ma hanno detto che prima di tornare passerà del tempo. Ecco che in prospettiva c’è il timore che anche il cliente fidelizzato vada da altre parti». Intanto non si sta con le mani in mano: «In collaborazione con il responsabile del supermercato Mega stiamo pensando di suggerire delle opzioni che valgano come alleggerimento del traffico».

L’ASSOCIAZIONE

Voce, infine, a Luca Dal Poz, direttore Ascom di Belluno (associazione che riunisce operatori del commercio, del turismo e dei servizi): «I disagi erano in preventivo. Purtroppo i lavori fanno fatti. Certo qualcosa va sistemato a proposito di segnaletiche, perché manca chiarezza. L’auspicio è che i lavori terminino nei tempi annunciati e che le migliorie al traffico, alla chiusura del cantiere, portino beneficio a tutte le attività commerciali della zona».

Ultimo aggiornamento: 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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