In pista quasi 600 incidenti al mese: Arabba e Cortina le più "a rischio"

Sabato 6 Aprile 2024 di Daniela De Donà
Soccorritore in azione a Cortina

BELLUNO - Mezzi e uomini più esposti al lavoro nei comprensori sciistici. Sono loro, ovviamente, ad avere il primato nel periodo 8 dicembre 2023 - 1. aprile 2024, specialmente per traumi per caduta sulla neve: 1735 gli interventi totali in pista, con un +5% rispetto al 2022.

Si è viaggiato quindi con la media di 15 interventi al giorno, quasi 600 al mese.

A farla da padrona le aree di Arabba (34%), Cortina (30%) e Civetta (20%). Seguono Falcade (8%), Marmolada (6%). In quel periodo le chiamate al 118 sono state 22mila 108. «In aumento rispetto allo stesso periodo del 2022, per un maggior afflusso turistico vorremmo fosse la risposta - ha precisato Cristina Barbarino, che guida il servizio di emergenza-urgenza –. Il 54% nella fascia oraria di maggior presenza sulle piste, tra le 8 e le 16. Un percentuale rilevante, il 40,9%, a causa di traumi in pista». Altri motivi della chiamata al Suem 118 risultano: 9,8% cardiologici, 7,3% respiratori, 11,1 neurologici, 2,3% metabolici, 28,7% altri motivi. 

I VOLI
Nel paragone con lo scorso anno sono risultate in calo rispetto le uscite con l'elicottero: «Le condizioni meteorologiche, infatti, hanno richiesto per lo più mezzi su gomma», ha spiegato Barbarino. Le missioni totali del Suem sono state 6418 di cui 1735 in pista, 221 gli interventi primari di elisoccorso, di cui 135 in pista (60, 1%). Di queste uscite il 32,1% risultavano per codice rosso, 6,8% per codice verde, 59,8% per codice giallo, 1,3 % per codice bianco. In realtà a contare sono i codici “di rientro”, quelli stabiliti dall'équipe sanitaria: «Il 65% ha codice 2, ovvero senza compromissione delle attività vitali, molto gravi solo l'8%». Nell'elenco di chi è stato recuperato nelle missioni di elisoccorso anche due illesi e 4 deceduti. 

IL LAVORO 
Forze dell'ordine e Soccorso alpino: tutte insieme in nome della sicurezza in ogni stagione. A dire la sua Paolo Guiso, nella veste di questore vicario: «Ci sono stati milioni di passaggi sulle piste in alcuni comprensori, e il personale, per rilievi e verbali, non è mai stato fermo. Stiamo sollecitando il Ministero per avere un aumento di personale». Guiso ha ricordato l'impegno sulle piste ma anche l'intervento di Polizia che ha recuperato dieci paia di sci nuovi che erano stati rubati. 

LA SINERGIA
«Nel reparto del 7° Reggimento alpini di Belluno chi si dedica al soccorso è selezionato non solo in base alle capacità, ma per la sua passione. E sono quasi tutti ragazzi del posto», ha affermato, per l'Esercito, il maggiore Mondin. La voce della Guardia di Finanza è quella di Paolo Simoni, comandante della stazione di soccorso alpino GdF di Cortina d'Ampezzo: «Abbiamo un protocollo che ci fa lavorare in sinergia. Le nostre unità cinofile sono in prima fila per l'obiettivo di Dolomiti sicure d'inverno, nella base Suem si alternano alle unità cinofile del Soccorso alpino». A proposito, giusto dare spazio anche a loro: presenti, ieri, due cani, Moro (con conduttore della Guardia di Finanza) e Skal (con conduttrice del Cnsas). A chiudere – alla fine, ma non perché ultimi, direbbero gli inglesi – il mondo dei volontari delle “Croci”.

A parlare, per tutte, è Felice Gaiardo, coordianatore ambulanze Agordino e Zoldano: «Ad operare in provincia, sono 16 società di volontariato, con 150 volontari e circa 50 ambulanze. Rappresentiamo, insomma, quasi un bel battaglione in grado di operare in modo consistente. Ed esistevamo già prima del fondamentale arrivo del servizio di elisoccorso. In questi 4 mesi quasi 10 interventi al giorno per noi che, al di là dei numeri, siamo una costola importante del Suem 118».  

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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