Niente visita alla bimba senza il tampone, la pediatra minacciata di morte su Facebook. Ma cosa è successo davvero?

Martedì 14 Dicembre 2021 di Davide Piol
Niente visita alla bimba senza il tampone
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FELTRE - «È un attacco ai pediatri di libera scelta. Sembra quasi che lasciamo morire i bambini, senza dare l'antibiotico per una settimana, ma non è così». Gianpaolo Risdonne, segretario provinciale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), cerca di fare chiarezza in merito allo sfogo di una nonna feltrina che l'altro giorno ha definito «senza umanità» una pediatra che si sarebbe rifiutata di visitare la nipotina ammalata perché sprovvista di tampone. Il referente dei pediatri, ricostruisce la vicenda e spiega come «a seguito dell'articolo la collega ha ricevuto un sacco di messaggi su facebook, tanti insulti, ma anche minacce di morte».


LA RICOSTRUZIONE

Tutto inizia il 7 dicembre scorso. La bambina lamenta febbre e un forte mal d'orecchie da tre giorni a causa di un'otite, così la mamma decide di chiamare in ambulatorio. «L'atteggiamento di noi pediatri chiarisce Risdonne non è quello di far aspettare i bambini una settimana: o lo vediamo subito tamponandolo in ambulatorio, a nostro rischio e pericolo, o lo mandiamo in ospedale. Se si ritarda di qualche giorno, come successo in questo caso, viene fatto in sicurezza. La dottoressa si è assicurata che non ci fossero complicazioni o sintomi che richiedessero una visita urgente e ha scelto il percorso normale, accettato tranquillamente anche dalla mamma». In altre parole le due donne si sono lasciate con la prospettiva di risentirsi a tampone eseguito. Il 7 dicembre, tuttavia, gli orari del centro hub di Sedico vengono ridotti a causa del maltempo e l'8 è festa. Trascorrono alcuni giorni nei quali le condizioni della bambina non si aggravano. Ricevuto l'esito negativo del tampone, la piccola viene visitata in ambulatorio e le viene prescritto l'antibiotico.

Alla pediatra «non arriva nessuna lamentela e la mamma della bambina non le dice nulla», sottolinea Risdonne.


LO SFOGO

Pochi giorni dopo, però, si sfoga la nonna: «La bambina è stata per una settimana con 38 e mezzo di febbre ha raccontato la donna con un fortissimo mal di orecchie, senza mangiare e dormendo pochissimo, quando bastava solo un antibiotico. Mi fa davvero alterare questa situazione perché non è la prima volta che questa pediatra si comporta così, anche con altri bambini». E continua: «Voglio lanciare un messaggio a questo medico: i bambini non possono essere tenuti, come tutte le persone, nel dolore. Soprattutto i più piccoli non possono essere trattati con leggerezza». Secondo la nonna è mancata umanità: la dottoressa si sarebbe rifiutata di visitare la bambina fino a quando non avesse avuto in mano l'esito negativo di un tampone, aggiungendo che secondo lei si trattava sicuramente di qualcosa legato al covid. Il racconto non ha però convinto il segretario provinciale della Fimp che ha voluto informarsi personalmente dell'accaduto. La pediatra si ricordava dell'otite, unico caso della settimana, ma ha raccontato che la mamma della bambina era tranquilla. Di conseguenza, non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere.


LEONI DA TASTIERA

Alle parole della nonna, inoltre, sono seguite quelle dei leoni da tastiera che l'hanno insultata e minacciata di morte su facebook. «Il covid c'è da due anni spiega Risdonne mentre una volta si aspettava prima di portare il bambino dal pediatra, adesso i genitori sanno che bisogna chiamare subito, non dopo 3 giorni. Loro aspettano, sperando che le cose passino da sole e che non sia necessario fare il tampone». In questo modo i tempi si allungano. Nel caso specifico è accaduto anche a causa del maltempo, per il quale l'Ulss Dolomiti ha dovuto rimodulare gli orari dei punti tampone, e per la festa dell'Immacolata. «Se è quella che intendo io conclude Risdonne si tratta di una dottoressa sostituta che viene da fuori. Se dovesse rinunciare, saremmo nei guai. Mettere in cattiva luce tutta una categoria che lavora da mattina a sera, da due anni mi sembra che non ce lo meritiamo. Noi, di bambini, ne vediamo decine al giorno. Se non è mai uscito nulla vuol dire che il sistema funziona».

Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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