Un bambino positivo a scuola, oltre cento chilometri per fare il tampone alla classe

Domenica 12 Dicembre 2021 di Giovanni Santin
Un tampone a un bambino
1

VALLADA AGORDINA C’è un errore di comunicazione fra il Team scuola e la squadra in azione al drive-in per i tamponi, all’origine del disguido occorso ieri a una classe – e ai loro genitori – della scuola primaria di Vallada Agordina, parte dell’Istituto comprensivo di Cencenighe Agordino. Cosicché, anziché sottoporsi al tampone in località Tamonich di Agordo dove erano stati convocati e dove è attivo il drive-in della zona, i genitori hanno dovuto accompagnare i loro bambini sino a Paludi, in territorio comunale di Alpago, percorrere oltre cinquanta chilometri di sola andata e altrettanti per il ritorno, e lì sottoporsi ad una nuova coda. È la stessa Ulss a riconoscere l’errore ed a scusarsi: «È colpa nostra, non della scuola. Siamo stati avvisati dai genitori e ci siamo immediatamente scusati».

LA PREVENZIONE

Questi i fatti. Dopo che nella classe quinta della scuola primaria di Vallada uno studente era risultato positivo, dal team scuola era arrivata la comunicazione che, come previsto dal protocollo, tutta la classe si sarebbe dovuta sottoporre al tampone per verificare se il contagio si fosse o meno diffuso. Dopo il primo tampone, quello in programma ieri era il tampone per fine quarantena. Se tutto andrà bene, come sperano piccoli e loro genitori, e se la comunicazione arriverà in tempo, da lunedì si torna in classe.

L’APPUNTAMENTO

Questo il testo inoltrato alla scuola: «Con la presente si comunica l’appuntamento per effettuare i tamponi di fine quarantena. Il giorno è l’11 dicembre presso il drive-in di Agordo, dalle ore 9 alle ore 10». E poi, con un’ulteriore precisione tesa a diminuire al massimo i disagi, la nota divideva il gruppo di due parti: per una prima – ed in particolare per sette alunni - l’appuntamento era stato fissato per le ore 9; per altri 6 alle 9,15. Un’attenzione in più nata sicuramente con lo scopo di evitare inutili code ed attese.

L’ODISSEA

Ed invece, quando il gruppo si è presentato a Tamonich, c’era ancora molta coda e soprattutto ai genitori è stato detto che per i tamponi si sarebbero dovuti recare sino al non vicinissimo drive-in allestito nella zona industriale di Paludi. A quel punto, stupiti ed infastiditi di quanto stava succedendo, gli stessi genitori hanno telefonato a scuola ed hanno avvisato la dirigente scolastica dell’Ic di Cencenighe, Ilaria Chiarusi. Quest’ultima, investita del problema, si è attivata con lo stesso Dipartimento di prevenzione dell’Ulss: «Non so bene cosa sia successo, quel che posso dire è che il problema c’è stato e che comunque dal Dipartimento sono stati gentilissimi e, con tutto il lavoro che hanno, si dimostrano sempre solleciti». Nel frattempo il gruppo di genitori non ha atteso altro tempo e ha cominciato a mettersi in viaggio per raggiungere il drive-in comune di Alpago. «Inviperiti», così li descrive chi li ha visti. E poi essi stessi raccontano: «C’era tanta gente a Tamonich, qualcuno ha deciso che non avrebbero fatto più tamponi perché dovevano iniziare con la seduta di vaccinazioni».

L’AZIENDA SANITARIA

Questa invece la ricostruzione dei fatti da parte dell’Ulss: «Noi siamo stati informati quando ormai i genitori erano partiti verso Paludi». E poi riferiscono così quanto successo: «Alla radice, come detto, c’è una cattiva comunicazione: purtroppo è accaduto. Inoltre, la squadra impegnata nel drive-in di Agordo è la stessa che opera anche a Tai di Cadore. E oggi (ndr, ieri), dopo essere stata operativa a Tamonich, si doveva spostare in Cadore ed aveva il timore di non fare in tempo. Così ad un certo punto ai genitori è stata data la comunicazione che il drive-in Agordino avrebbe chiuso e ai genitori di recarsi a Paludi». La speranza, come detto, è che tutto abbia come esito almeno il via libera per il rientro in classe. 

Ultimo aggiornamento: 18:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci