Ideal Standard salva: c'è l'accordo. Trovata l'intesa fra l'azienda e la cordata veneta Tutti i dettagli

Sabato 23 Aprile 2022 di Eleonora Scarton
Ideal Standard salva: c'è l'accordo
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BORGO VALBELLUNA - Sottoscritto l'accordo preliminare per il passaggio dello stabilimento, dei macchinari, del marchio Ceramica Dolomite e degli operai dalla Ideal Standard di Trichiana alla cordata di imprenditori veneti che ha deciso di acquistarla.

Ieri pomeriggio, intorno alle 14, i rappresentanti delle due realtà infatti si sono presentati davanti al notaio per compiere questo passaggio. Un passaggio delicato, tant'è che è stata vagliata pagina per pagina, riga per riga. L'appuntamento è durato fino a tarda serata ma, salvo imprevisti dell'ultimo minuto, l'accordo preliminare dovrebbe essere stato sottoscritto. Viene siglata così la salvezza dello stabilimento di Trichiana.


LA REINDUSTRIALIZZAZIONE


La Ideal Standard ha detto addio al sito produttivo di Trichiana, portando tutta la sua produzione negli altri stabilimenti del mondo. Un addio non certo facile in quanto le vicissitudini sono state molteplici, ma quel che più conta è che la proprietà abbia alla fine deciso di intraprendere un percorso di reindustrializzazione del sito, ponendo delle basi solide per la vendita. Con l'accordo sottoscritto, che sta facendo scuola a livello nazionale e non solo, la Ideal Standard si è infatti impegnata a commissionare 150mila pezzi l'anno per un minimo di due anni e a garantire una dote di transizione di 15 milioni di euro. Inoltre si è impegnata a cedere l'intero sito, compresi macchinari, al prezzo di 1 euro. La proprietà ha ceduto anche lo storico marchio Ceramica Dolomite.


LA SCELTA


Tre i piani industriali presentati entro i termini previsti. Fin da subito però l'attenzione si è concentrata sulla proposta presentata da Banca Finint, che fa riferimento a Enrico Marchi, insieme a una cordata di imprenditori veneti tra cui spiccano i nomi di Leonardo Del Vecchio, Luigi Rossi Luciani e Bruno Zago. La proposta infatti è interessante. La cordata propone di preservare la sede e la realtà produttiva e di rilanciare lo storico brand Ceramica Dolomite sul mercato, puntando a farne nuovamente una bandiera del made in Italy.
Nel dettaglio, il progetto attentamente studiato, presentato da Banca Finint, prevede la partecipazione a titolo di equity di Banca Finint stessa, di un pool di imprenditori di altissimo profilo - Leonardo Del Vecchio, con la holding di famiglia Delfin, Luigi Rossi Luciani, con la holding Luigi Rossi Luciani sapa e Bruno Zago, tramite un suo veicolo di partecipazioni azionarie - e di un partner istituzionale come Invitalia che interviene attraverso il Fondo di salvaguardia dei livelli occupazionali art.43 DL 34/2020 operativo da marzo 2021.


GLI OPERAI


A livello occupazionale, inizialmente la cordata aveva dichiarato di voler assumere solo una parte del personale per poi, nel mese di marzo, nel corso delle trattative, decidere un cambio di rotta. Nella nuova realtà, che potrebbe chiamarsi proprio Ceramica Dolomite, rientreranno tutti e 430 lavoratori attualmente impiegati nel sito di Trichiana.
Nelle ultime assemblee i lavoratori hanno avanzato alcune proposte economiche; sarà da capire se sono state inserite o meno dell'accordo.


LA SOTTOSCRIZIONE


Ieri pomeriggio, in videoconferenza, c'è stato un breve incontro fra le parti. Poi, i rappresentanti di Ideal Standard e di banca Finint si sono spostati dal notaio per la sottoscrizione dell'accordo preliminare per il passaggio di stabilimento, macchinari, operai, ecc. da una realtà all'altra. Un passaggio importante e delicato che ha richiesto ore ed ore, con la lettura di ogni singola parte del documento ma, alla fine, l'accordo è stato sottoscritto salvo, appunto, problematiche sorte all'ultimo momento. Ora ci sarà il tempo per gli ultimi passaggi burocratici e l'organizzazione dell'attività. L'obiettivo dei nuovi proprietari è di partire con la produzione nel mese di luglio.
 

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