Picchia la compagna incinta e se ne va di casa col materasso e il telefonino di lei, 46enne condannato a 8 mesi

Martedì 12 Aprile 2022 di Davide Piol
Compagno mostro: pestava la moglie incinta
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FELTRE - Durante alcuni scatti d’ira è arrivato a picchiare la sua compagna incinta con un manico di scopa e a strattonarla a tal punto da farla sbattere contro la parete del garage e il cofano dell’auto. S.G., 46enne originario di Venezia, ma residente a Feltre, è stato condannato a 8 mesi di reclusione per lesioni lievi e per esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Assolto, invece, per il reato di furto in abitazione.

Nell’udienza di ieri mattina, in tribunale a Belluno, è stato sentito il carabiniere intervenuto in uno degli episodi contestati dalla Procura. Ha raccontato di aver visto la donna provata, mentre piangeva a casa dei suoi genitori a Feltre, e di aver notato degli ematomi sulle braccia. Ai carabinieri aveva confidato di aver male alla schiena per esser stata picchiata con un manico di scopa. Questo episodio risale a inizio dicembre 2019 ed è solo uno dei fatti raccolti dagli inquirenti. Il 46enne veneziano, difeso dall’avvocato Federico Tibaldo (ieri sostituito dal collega Mario Mazzoccoli), non era presente in aula. Era imputato di furto in abitazione, rapina, lesioni lievi nei confronti della sua ex, una 30enne.

«Gazzetta lavorava per me, in cimitero – ha ricordato ieri il papà della donna – Ma soltanto a distanza di mesi ho saputo della relazione. Più volte le ho detto di lasciar perdere perché lui era una persona pericolosa». Trascorre poco tempo e i timori si rivelano fondati. Alla cresima della nipote, l’8 dicembre 2018, viene avvicinato dalla figlia. Gli racconta di aver appena avuto una discussione con il compagno e di esser stata picchiata: «Non voleva tornare a casa perché aveva paura. Diceva di esse stata colpita al volto con una manata. Era arrossata su una parte del viso e aveva un taglio sul labbro».

Dopo appena un mese un’altra lite. La donna, secondo la ricostruzione della Procura, viene colpita con un manico di scopa e spinta contro il cofano della sua auto. In lacrime, scappa dai genitori e poi si reca in ospedale dove i medici ipotizzano una frattura dell’osso della mano (non possono farle i raggi X perché incinta). In un’occasione il 46enne prende il materasso, il telefonino di lei, l’asciugatrice e se ne va, spiegando che quegli oggetti sono suoi dal momento che glieli ha regalati lui. Il pubblico ministero, ieri mattina, ha chiesto l’assoluzione per il furto e la condanna per le lesioni e per la rapina (riqualificata però in violenza privata) a un anno e 3 mesi di reclusione. La difesa ha cercato di inquadrare i fatti in quella che ha definito una «relazione sentimentale burrascosa» in cui i litigi erano quasi all’ordine del giorno ma non è bastato a evitargli la condanna. 

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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