Dolomitibus, 112 turni e 129 lavoratori per coprirli: i sindacati dal prefetto

Mercoledì 31 Agosto 2022 di Davide Piol
Dolomitibus, 112 turni e 129 lavoratori per coprirli: i sindacati dal prefetto
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BELLUNO - Chi porterà gli studenti a scuola? A una settimana e mezza dall'inizio dell'anno scolastico, i sindacati si dicono preoccupati riguardo al trasporto pubblico: «Mancano almeno 20 autisti per garantire il servizio scolastico» sottolineano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal.

Una settimana fa l'azienda ha comunicato che il servizio prevede 112 turni e 129 lavoratori per coprirli. Per i sindacati, troppo pochi. Ma non sono gli unici problemi in seno a Dolomitibus. Ed è per questo che venerdì i rappresentanti dei lavoratori raggiungeranno Palazzo dei Rettori per portare al prefetto le criticità diventate insostenibili: dimissioni, retribuzioni non adeguate, turni troppo lunghi.


CARENZA DI ORGANICO
Una cosa è certa: mancano autisti. Secondo i sindacati, il motivo è strettamente legato a quello che porta i dipendenti a licenziarsi: «Perché accade? Perché l'azienda non dà nessun tipo di risposte alle legittime richieste che i lavoratori pongono con sempre più forza. Ad esempio, rivedere una contrattazione interna ferma dal 2004. Davvero si pensa che le indennità concordate 18 anni fa possano avere ancora oggi una qualche forza? L'azienda tace». Non solo sulla revisione del contratto dal punto di vista economico, spiegano le organizzazioni sindacali, ma anche su quello normativo: «Ci sono turni che ormai non consentono più alcuna conciliazione vita-lavoro, orari spezzati, nastri che superano le 12 ore di impegno giornaliero, avvicinamenti a casa sempre più spesso negati perché non c'è personale». La situazione è allarmante. Pochi si avvicinano alla professione e i vecchi autisti, che avevano cominciato il lavoro per passione, non trovando più alcun tipo di gratificazione, si licenziano. E questo costringe l'azienda «a rivolgersi al sub-affido, in cui spesso non esiste nemmeno una contrattazione di secondo livello, rischiando così di alimentare fenomeni di dumping sociale in cui l'unico costo ancora riducibile pare essere quello del lavoro».


L'OFFICINA
A preoccupare i sindacati è anche l'officina dove il numero di meccanici pare essere sceso da 18 a 9 con difficoltà nel garantire la riparazione e la manutenzione ai mezzi che ne hanno bisogno. «A settembre la Provincia, ormai socia di minoranza dopo la gara a doppio oggetto, sottoscriverà con Dolomiti Bus il nuovo programma di esercizio per i prossimi 9 anni continuano le sigle sindacali Nelle linee guida si parla di servizio flessibile (si tratta forse del servizio a chiamata?), di investimenti, di clausole sociali a tutela dei lavoratori. Peccato però che ad oggi, e malgrado le ripetute richieste, sia mancato qualsiasi vero confronto con le organizzazioni sindacali a riguardo».


LA SOLUZIONE?
Quale futuro, quindi? È questa la domanda che si pongono i sindacati: «Ad oggi - spiegano - ci vengono proposte solo ipotesi di taglio di linee e chilometri perché mancano lavoratori. Forse per invertire il trend sarebbe necessario parlare con quei lavoratori, promuovere più servizio, chiedere risorse aggiuntive per questo territorio, remunerare meglio gli autisti, costruire turni a misura di essere umano e non di macchine».


LA TENSIONE
I vertici della Dolomitibus, contattati un paio di volte, non hanno risposto al telefono. La situazione è tesa. Ma, in un modo o nell'altro, dovranno rispondere ai disagi vissuti dai lavoratori. I sindacati hanno deciso di rivolgersi al prefetto avviando la procedura di raffreddamento nei confronti dell'azienda e hanno chiesto che all'incontro partecipino la Provincia di Belluno, proprietaria (seppur ormai di minoranza) di Dolomiti Bus e Ente di Governo, e il Comune di Belluno, a sua volta affidatario del servizio di trasporto urbano.
 

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 14:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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