Funerali e feste dei Santi e dei morti senza processioni, catechismo ridotto, niente feste familiari

Venerdì 23 Ottobre 2020 di Giovanni Santin
Processione a Belluno
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BELLUNO I funerali e le prossime feste religiose dei santi e dei morti si svolgeranno senza processioni. Dopo le chiese chiuse e le messe con numero di fedeli contingentato, ora arrivano altre limitazioni. La comunicazione è stata fatta dal vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni in seguito alla promulgazione del decreto dello scorso 13 ottobre. Qualche giorno dopo, in seguito al nuovo Dpcm del 18 ottobre e alle precisazioni della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), il vescovo è poi intervenuto di nuovo.
L'ESIGENZA Nei suoi interventi monsignor Marangoni ricorda più volte il rispetto della legge e richiama tutti ad essere più attenti e mettere in atto le disposizioni già date. L'esercizio di tutto questo aiuterà il clima di fiducia, di responsabilità e di serenità che dovremmo alimentare in parrocchia. Concretamente invita tutti ad osservare una serie indicazioni, senza ossessività, ma anche senza mezze-misure e a non lasciarsi andare a timori esagerati. Per quanto riguarda le processioni, nel testo redatto dall'Ufficio comunicazione della diocesi si legge: Il Vescovo chiarisce che le processioni religiose vanno sospese e ciò vale anche per i cortei funebri per evitare gli assembramenti che soprattutto alla fine delle celebrazioni possono crearsi: pertanto è opportuno ricordare alle persone convenute le modalità di congedo.
IL PROVVEDIMENTO Un provvedimento che non passerà inosservato. Oltre alle celebrazioni dei funerali che si concludono con il corteo funebre che accompagna il feretro al cimitero, ad essere interessate sono anche le prossime festività dei Santi e dei Morti. In molti paesi è viva la tradizione che la messa dei Santi del 1° Novembre sia seguita dalla processione sino al cimitero della parrocchia. Fatta eccezione per le esequie di un defunto, è questo il primo appuntamento che salterà nel calendario religioso della diocesi. Nella medesima comunicazione, il vescovo e le diocesi affrontano anche altri aspetti. E chiariscono che l'indicazione governativa sulla partecipazione massima di trenta persone non vieta celebrazioni come le messe di prima comunione o le cresime, ma le feste familiari che seguono la celebrazione. Una disposizione che la diocesi declina subito per gli ambienti di proprietà delle parrocchie e precisa: Va da sé che non si possono ospitare negli ambienti parrocchiali feste con più di 30 persone. Subisce una riduzione anche l'attività del catechismo. E nella prima comunicazione, quella del 14 ottobre, per la ripresa di questo appuntamento il Vescovo richiama quanto a suo tempo indicato negli Orientamenti pastorali. E ricorda che allora era stato suggerito di riprendere tali iniziative con l'inizio dell'Avvento, ma che la situazione epidemiologica di questi giorni conferma la necessità di ripensare i tempi di inizio dei percorsi catechistici. 
IL DECRETO Ma qualche giorno dopo sono usciti l'ultimo Decreto e anche una comunicazione della Cei che, sempre nel rispetto dei decreti vigenti, consente questi appuntamenti. Per cui il vescovo precisa: anche per la catechesi e gli incontri formativi nulla è cambiato, si segua il protocollo che prevede l'uso della mascherina sempre, anche quando si è seduti e l'adeguatezza degli spazi che consentano il distanziamento fisico come previsto. Occorre nella valutazione complessiva tenere in debito conto le normative regionali e locali. Infine ribadisce che dal 7 maggio è consentita la ripresa delle celebrazioni con il popolo; naturalmente con il rispetto delle norme vigenti per quanto riguarda il distanziamento in chiesa, la sanificazione delle mani e l'uso della mascherina, l'obbligo di ricevere la comunione sulla mano, l'igienizzazione dei vasi sacri, l'attenzione nell'uso dei microfoni e alla partecipazione di un coro che non sia troppo numeroso. E se sono consentite le riunioni di organismi di governo, come ad esempio il Consiglio episcopale, il Consiglio presbiterale, perché a numero chiuso, anche se il Dpcm raccomanda fortemente la modalità a distanza, cioè on line, per gli altri organismi di partecipazione si consiglia massima prudenza, evitando la compresenza fisica e promuovendo al contrario la modalità a distanza.
 

Ultimo aggiornamento: 15:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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