Tassa di soggiorno, gli alberghi pagano l'imposta, rifugi e B&b nel mirino

Mercoledì 1 Maggio 2019 di Marco Dibona
Tassa di soggiorno, gli alberghi pagano l'imposta, rifugi e B&b nel mirino
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CORTINA - Sono stati soprattutto gli ospiti degli alberghi a pagare l'imposta di soggiorno che ha portato nelle casse del comune di Cortina un milione 400mila euro, nel corso del 2018, il primo anno completo di applicazione del tributo, istituito nel dicembre 2017. Gli hotel hanno versato l'82.76% della tassa; gli appartamenti in affitto 6.90; i rifugi 2.68; 0.62 gli agriturismo; 6.37 i campeggi; 0.67 i bed and breakfast. Fra gli alberghi, le strutture a una e due stelle hanno contribuito per il 2.28%; i tre stelle per il 35.92; i quattro stelle 31.02 e i cinque stelle e lusso 13.54.
IN AULA
Sono i dati forniti ieri dal sindaco Gianpietro Ghedina durante la discussione sul bilancio, in consiglio comunale: «Era previsto che fosse ben maggiore l'apporto degli alberghi. Su affittacamere e appartamenti i controlli sono più difficili. Mi auguro che ci sia un senso civico e di responsabilità, da parte di tutti gli operatori turistici. Ringrazio comunque gli albergatori, che hanno adempiuto in modo puntuale all'obbligo, hanno svolto quasi un'attività di sostituto d'imposta». Il sindaco ha inoltre elencato l'utilizzo proposto per il milione 400 mila incassato lo scorso anno: «Abbiamo ritenuto di impiegare quel denaro per investimenti e per spese correnti. Con 750mila euro sosteniamo Cortina Marketing e la promozione turistica; 176mila euro vanno al servizio di skibus, per il trasporto degli sciatori, con altri 18mila euro dati a Dolomiti Bus per una attività analoga. Abbiamo inoltre sostenuto manifestazioni nuove, come l'incontro dei designer di yacht. In una politica generale di bilancio, con il controllo della Corte dei conti, ci sarebbe stata la necessità di aumentare l'imposizione fiscale, ma il gettito dell'imposta di soggiorno ci ha permesso di non farlo».
LA PROPOSTA
Il capogruppo di minoranza Giorgio Da Rin ha auspicato che in futuro l'intero ammontare del tributo sia utilizzato per la promozione turistica. Ha inoltre denunciato le difformità del gettito: «Va fatta un'analisi per capire come e da dove arriva. È troppo bassa la percentuale da appartamenti e stanze in affitto, rispetto agli alberghi, se si considerano i posti letto a disposizione delle due tipologie». L'associazione albergatori, tramite la presidente Roberta Alverà, aveva individuato alcune attività a favore dell'ospite da sostenere con l'imposta di soggiorno, soprattutto a beneficio della clientela alberghiera, come la gratuità del trasporto pubblico o di altri servizi. Tutti temi sui quali si sta ancora riflettendo.
 
Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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